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Giacomo Alberione, SSP
Maria Regina degli Apostoli

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SIGNIFICATO

 

          Redenzione significa disborso del prezzo conveniente per togliere una persona da uno stato ignominioso e ridonarle la primiera condizione.

          Nell'ordine soprannaturale è la riparazione delle rovine portate dalla colpa originale ed accresciute dal peccato personale.

          L'uomo uscì dalle mani creatrici e santificatrici di Dio, radiante di bellezza e grandezza ineffabile. Il peccato di Adamo ed Eva lo ferì nell'anima e nel corpo. Il Figliuolo di Dio venne e gli restituì i beni perduti, pagando col Suo sangue i suoi debiti.

          La Redenzione fu compiuta con ogni atto del Salvatore, ma sono specialmente da considerarsi: l'Incarnazione, la Presentazione al Tempio, il Calvario, la Mediazione in cielo, la nuova vita in Cristo, Via, Verità e Vita.

          Maria ci redense per mezzo di Gesù e in Gesù Cristo offrendo il Bambino al Tempio, quaranta giorni dopo la Sua nascita.

Grande apostolato per Maria l'aver introdotto

 


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l'Ostia Gesù nel mondo. Ma non si fermò qui: ella concorse in modo preminente alla Sua immolazione.

          L'immolazione della vittima, cioè la sua distruzione, è parte essenziale del sacrificio e Gesù Cristo si offerse, accettando la morte, cioè il Suo annientamento. Come? Col concorso di Maria. Non solo nella maniera con cui noi ascoltiamo la Messa, Maria offriva la Vittima che pure era il Figlio Suo. Gesù s'immolò: «Obtulit semetipsum Deo»1; e Maria Lo immolava.

          L'offerta di Gesù Bambino al Tempio ed il Sacrificio del Calvario hanno un intimo nesso come la preparazione ed il compimento.

          Spiega bene il grande Dottore e divoto di Maria, S. Alfonso: «Per la nascita dei figli primogeniti erano due i precetti: l'uno riguardava la Madre ed era la Purificazione. Il secondo riguardava di più il primogenito ed era l'offerta ed il riscatto di esso. Oltre che al primo, Maria obbedì al secondo precetto: Presentò ed offerse il Figlio all'Eterno Padre: «Portò a Gerusalemme il Primogenito affine di presentarLo in offerta al Signore». Ma la Vergine offrì il Figlio in modo diverso dalle altre madri. Per queste si trattava di una cerimonia legale; li riportavano a casa senza timore di doverli poi offrire in sacrificio e vittima. Maria, invece, offrì realmente il Figlio alla morte, sicura che l'offerta era accettata, che il riscatto era soltanto una cerimonia, che un giorno il Figlio doveva venire immolato sulla croce in soddisfazione alla divina Giustizia. Era, dunque, l'offerta di una caparra ed un'anticipazione rispetto al Calvario».

          Ed il Bossuet dichiara: «Il Figlio di Dio,

 


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entrando nel mondo con l'Incarnazione, si offerse vittima nel segreto del Suo cuore, ma occorreva anche un'offerta pubblica ed accettata dal Padre». Se leggiamo bene il tratto di Vangelo che narra la presentazione di Gesù al Tempio, vi vedremo il Bambino che si offre al Padre, ed il Padre che Gli carica la croce sulle spalle. Vi vedremo Maria che Lo offre e si offre ad accompagnarLo nel sacrificio, sentire la trafittura della spada che incomincia a penetrare l'anima sua. Doveva, questa pena, toccare a Maria, poiché ai genitori appartengono i figli per diritto naturale.

 

 




1 “Offrì se stesso a Dio” (cf Eb 9,14).






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