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Giacomo Alberione, SSP
Maria Regina degli Apostoli

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GENEROSITÀ

 

          La fecondità dell'apostolato corrisponde al grado di vita eucaristica acquistato; a patto che sia imitazione di Gesù, Sacerdote ed Ostia. Quale infatti il frutto e il fine reale e concreto di un vero apostolato? Portare i fedeli alla Mensa eucaristica, sia pure attraverso varie tappe. Gli altri successi sono più illusione che apostolato. Il risultato si ottiene solo nella misura in cui siamo anime eucaristiche.

          Divinizzare gli uomini: «Christus incarnatus

 


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est ut homo fieret Deus»7 dice S. Agostino. Gesù Cristo si fece uomo per fare dell'uomo un Dio. «L'Unigenito, volendoci partecipi della Sua divinità, assunse la natura umana per distruggere l'uomo» (S. Tommaso). Nell'Eucaristia, o meglio nella vita interiore perfetta, l'apostolo assimila la vita divina. «Se mangerete la mia carne e berrete il mio sangue avrete la vita» e vita sempre più abbondante: «Veni ut vitam habeant et abundantius habeant»8.

          La Comunione, la Messa, la presenza reale, sono tutto un focolare di attività, il centro di ogni devozione, il segreto di ogni apostolato veramente utile alla Chiesa. E chiunque vuole fare delle anime vive e non solo delle parate, qui trova la via: «Ego sum Via».

          Vi è un profondo disegno nel fatto che Gesù Cristo, dopo la cena, nella parabola della vite e dei tralci, sviluppa con insistenza e precisione, l'inutilità dell'azione priva di vita interiore: «Sicut palmes non potest ferre fructum a semetipso, sic nec vos nisi in me manseritis»9. E subito dopo fa vedere di quanto valore sia invece l'azione esercitata dall'apostolo che vive di Eucaristia: «Qui manet in me, et ego in eo, hic fert fructum multum»10 (Giov. 15, 5). Hic, cioè questi, e solo questi. Scrive S. Atanasio: «Noi diventiamo altrettanti dèi col nutrirci della carne di Gesù Cristo». Quale calore, e quale irradiazione del divino emana da un cuore che è spesso a contatto con Dio; anzi penetrato della vita divina! Si tratti di un Sacerdote o di un laico; agisca in una scuola, in un ospedale, in una associazione, o in qualunque altro luogo, la parola è ardente: «Le mie parole sono spirito

 


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e vita». Senza questo sono voci, sono figure retoriche, sono frasi vuote; possono strappare applausi, ma non salvare.

          L'Eucaristia solleva da una vita misera, nutre, ripara, accresce, dà gioia alla vita.

          Oggi poi, è più necessaria questa assidua comunicazione con Gesù: per resistere al male; per passare fra tanto fango senza lordarsi; per essere cattolici tutto di un pezzo, per diventare apostoli.

 

 

 




7 “Cristo si è incarnato affinché l’uomo diventasse Dio”. Sant’Agostino scrive esattamente:”Deus homo factus est, ut homo Deus fieret: Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventasse Dio” (Sermo 371).



8 “Sono venuto perché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).



9 “Come il tralcio non può portar frutto da se stesso (se non rimane nella vite), così anche voi se non rimanete in me” (Gv 15,4).



10 “Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto”.




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