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Giacomo Alberione, SSP Maria Regina degli Apostoli IntraText CT - Lettura del testo |
LA NOSTRA FEDE
«Signore, accrescete in noi la fede». Una fede languida, l'ignoranza religiosa, gli errori circa la dottrina della Chiesa, non frutteranno mai un cuore apostolico. Una fede ardente, illuminata, retta, crea gli Apostoli. Paolo aveva prima perseguitato la Chiesa, ma quando Gesù lo illuminò, credette: da allora sentì un infrenabile desiderio di innalzarla a regina del mondo. Ed ecco che viaggia di paese in paese, parsa e scrive, esorta e minaccia, soffre e dà la vita. «Cuius (Ecclesiae) factus sum minister secundum dispensationem Dei... ut impleam Verbum Dei: misterium quod absconditum fuit a saeculis et generationibus, nunc autem manifestatum est sanctis eius»3 (Col. 1, 25).
Che la Chiesa di Cristo risorga, progredisca, prosperi; non è questa la meta della storia? Profeta ed Evangelista, pastore di anime o insegnante, padri di famiglia o soldati, semplici cristiani o claustrali... tutti operai addetti alla costruzione del grande edificio «in aedificatiomen Corporis Christi»4. Paolo ha ragione: Lavorino forze potenti e tenaci: «Christus ex quo totum corpus compactum et connexum per omnem iuncturam subministrationis... augmentum corporis facit in aedificationem sui in caritate»5 (Ef. 4, 15).
Si studi il catechismo, si frequentino le prediche, si leggano buoni libri e giornali, si accresca il patrimonio dell'istruzione religiosa. Si conservi il cuore puro; si fuggano le persone, le cose, i discorsi e le letture contrarie alla Chiesa. Soprattutto si preghi, giacché la fede viene infusa dallo Spirito Santo nei cuori... Le ricchezze di una fede esuberante tendono a spandersi: «divitiae gloriae»6. Si parla, si difende, si propaga quello che riempie l'anima: «ex abundantia cordis os loquitur»7. Perché non si cerca Dio e il Suo regno? «Non est intelligens, non est requirens Deum»8.