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Giacomo Alberione, SSP Maria Regina degli Apostoli IntraText CT - Lettura del testo |
PREDICHIAMO
«Insegnate a tutte le nazioni...», è il comando di Gesù. E' dovere adempierlo quanto più
completamente si può. Perciò: se la stampa moltiplica la parola di Dio; se il cine parla così efficacemente e largamente; se la radio fa arrivare alle famiglie ed ai singoli, in vastissime zone, la parola; quale conseguenza pratica? I Pontefici Pio XI e Pio XII già hanno parlato. Fatti, consigli e richiami dicono ai cattolici ed al Sacerdote: Servitevi dei mezzi più rapidi e più fecondi... Gli Apostoli si sono divisi il mondo per adempiere completamente il mandato divino: a noi il dovere di arrivare a tutti con i mezzi che la scienza mette a servizio del Vangelo per corrispondere alle grazie che oggi ci sono date e completamente compiere il «Praedicate evangelium omni creaturae»1.
La stampa:
Napoleone la chiamava una grande potenza; Pierre l'Ermite, l'onnipotenza terrestre; Stalz, il campo su cui si decidono le sorti fra cielo e inferno.
Combes disse che la Francia fu strappata alla Chiesa cattolica dalla stampa anticlericale; un giornale ateo afferma che la stampa dei piccoli avrebbe liberato il cervello dei fanciulli dalla fede in Dio; Leone XIII, che la stampa cattiva fa un male immenso; Pio X, che è inutile costruire chiese, se non si crea accanto una difesa di stampa cattolica.
Pio XI diceva al Vescovo di Rieti: «L'Apostolato della stampa è l'opera più apostolica che si possa compiere».
Nel suo discorso sul B. Claret aggiungeva: «La stampa, il libro adotta mezzi e metodi che l'antichità non conobbe e non ebbe; mentre oggi
rappresentano una parte così importante ed attiva nella nostra vita». La ragione è questa: Che questo apostolato è una stessa cosa con la predicazione; è la parola di Dio per la salvezza delle anime. Diverso il mezzo: l'uno adopera la stampa, l'altro, la viva voce.
Del B. Claret Pio XI diceva ancora, esaltandolo come apostolo della stampa: «E' questo un suo titolo, una gloria, un merito caratteristico: aver accoppiato l'esercizio pastorale con l'impiego più largo, più moderno, più avveduto, più vivace, più industrioso, più popolarmente geniale del libro, del piccolo libro, del piccolo foglio divoratore dello spazio».
E' quanto si è scritto e detto di S. Paolo Apostolo.
Pio XII ancora Cardinale, scriveva: «Sarebbe inconcepibile che quanti consacrano le loro forze all'apostolato non mettessero il giornale cattolico in prima linea: poiché esso illumina, toglie pregiudizi, indirizza l'opinione pubblica verso la civiltà cristiana».