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Giacomo Alberione, SSP
Maria Regina degli Apostoli

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IL CUORE DI MARIA

 

          «Chi può mai misurare la lunghezza, la larghezza, l'altezza e la profondità della misericordia di Maria?» – domanda S. Bernardino da Siena. Maria è anche Madre nostra; vale perciò la parola di Isaia (14, 15): «Può forse una donna dimenticare il suo figlio e non avere pietà per le sue pene? Ma se anche questo succedesse, non accadrebbe che io dimentichi voi», dice il Signore. Ciò è pur vero di Maria. Ella è la più perfetta e buona delle madri. Anzi è la Madre della misericordia. Ella diviene tanto più premurosa quanto più è miserabile lo stato di un peccatore; e quanto più si avvicina al Tribunale di Dio.

          E' tenero e grazioso il ragionamento di San Francesco di Sales: «Se il Divin Figlio di Maria fosse nato, vissuto e morto solo per i giusti, allora sì, sapendomi tanto indegno, non oserei, e, se osassi, ella potrebbe rispondermi: «Disgraziato, mi fai compassione, ma nulla posso per te». Invece no. Ella sa che il Figlio suo più che per i giusti, è venuto a chiamare i peccatori (Mt. 9, 15). La salvezza dei peccatori è il motivo ed il fine dell'Incarnazione (Tim. 1, 15). Dice la Chiesa: «Propter nostram salutem»2, è disceso dal cielo. Ella sa che Gesù morendo la costituì Madre di tutti. Ella sa che le madri amano con una specie di predilezione i figli più deboli, più infermi, più bisognosi di cure. Ella sa che proprio per questi ebbe il potere che la SS. Trinità le ha dato.

          Maria conosce a quali e quante malattie va soggetto il nostro povero cuore. Scrive

 


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S. Ambrogio: «Nostra febbre è l'avarizia, nostra febbre è la concupiscenza, nostra febbre è la lussuria, nostra febbre è la superbia, nostra febbre è l'ambizione, l'ira». Ma benché febbricitanti od anche morti, non dobbiamo perderci d'animo. Troviamo la sanità e la risurrezione nella misericordia di Maria.

          Ella non cessa di esserci Madre perché peccatori. Diciamole con la Chiesa: «Prega per noi peccatori». Ella ha pensieri e sollecitudini pacifiche, non vendicative: chiamiamola, ci esaudirà. Gesù sulla croce pregò per i peccatori, anziché invocare vendetta, e Maria fa sempre così in paradiso: «Dimitte illis, non enim sciunt quid faciunt»3. La Chiesa mette in bocca a Maria queste parole: «Chi mi trova avrà la vita e riceverà salvezza dal Signore» (Prov. 8, 35).

 

 




2 “Per la nostra salvezza” (Credo).



3 “Perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 24,34).






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