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Giacomo Alberione, SSP Maria Regina degli Apostoli IntraText CT - Lettura del testo |
MASSIMO MERITO
Donne cristiane. – Il vostro sommo onore ed il vostro massimo merito sia di dare un figlio al Signore, religioso o sacerdote; meglio se un religioso sacerdote. Oppure: Dare una figlia al Signore, come Suora. Meglio: un Missionario od una Missionaria. Questa sia la vostra continua aspirazione e la continua vostra preghiera.
Offrire un figlio al Signore, come Maria offerse il frutto del suo seno, è grande merito. E' dargli non fiori, candele, denaro; ma il vostro tesoro. Ogni madre mostrando i suoi figli, può dire con materna e legittima soddisfazione: «Queste sono le mie perle, le mie gioie, le mie gemme».
Mille volte infelice la casa che, per colpa dei genitori, non è allietata da una nidiata chiassosa di bimbi! Là vi è tristezza, egoismo, forse edonismo, mancanza di fine della vita, e del lavoro; vecchiaia solitaria e desolante, morte nell'abbandono, oblio, tomba senza lacrime e senza suffragi.
Se i genitori, dal giardino di gigli e di rose della loro figliolanza, lasciano che Gesù vi scelga il fiore che più gradisce, ecco: un po' del loro sangue è piaciuto ed è stato degno di Dio!
Onore sommo. – Significa generalmente: che in quella famiglia vi è – fede, moralità, amore al lavoro, ordine. Il figlio buono è onore dei genitori e prova la loro virtù.
Sorgente di grazie. – Benedizioni sulla casa che ha donato un figlio o una figlia al Signore, gioia e caparra di molti favori celesti. Se il sacrificio fu più sentito, ma fatto con fede e amore, è anche un segno di salvezza.
Conforto in punto di morte. – Sicurezza di lasciare chi sicuramente manderà suffragi per l'anima che onorerà di sepoltura decorosa la salma dei defunti genitori. Particolare premio in Paradiso, poiché Dio è come debitore a quella madre; come Gesù Cristo è debitore a Maria che Lo ha fornito di umana carne.
Le vocazioni per i figli si meritano con la cura amorosa nel periodo della loro formazione.
Il bambino, come dimostra la scienza, prende dalla madre molto dei sentimenti, delle inclinazioni, del carattere di essa. E: se questa madre aspira, se piacerà al Signore, a fare un Sacerdote, non comunicherà e imprimerà questa tendenza nella sua creatura? E così pure le sue preghiere, quanto opereranno sul cuore di Dio! Natura e grazia coopereranno ad uno stesso fine.
Nasce il bambino; è già messo sotto il manto
della Vergine Madre del gran Sacerdote. Parole, esempi, oggetti, preghiere, tutta l'educazione di quella madre formano un ambiente favorevole perché una vocazione possa nascere, svilupparsi, manifestarsi.
Tutte le premure sono per difendere il figliuoletto dal peccato, e infondergli pietà e virtù.
Perciò lo istruisce, lo segue, lo corregge, lo allontana da cattivi compagni, cinema, teatri, divertimenti, scuole non buone; dai pericoli, insomma. Lo avvia alla Chiesa, ai Catechismi, a buone scuole. Con lui prega: lo sente, ne scruta i sentimenti, lo fortifica in modo dolce, ma sempre più decisivo nella virtù. Attende in silenzio; ne scruta le tendenze, per vedere se un giorno ne viene un qualche indizio di vocazione. E' prudente e non ha importune insistenze; ma lascia comprendere che, se un giorno il figlio chiedesse di prendere la via del Santuario, troverebbe la madre consenziente e lieta.