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Giacomo Alberione, SSP Maria Regina degli Apostoli IntraText CT - Lettura del testo |
TERZA
Purezza. Solo le anime pure sono forti ed apostole.
Quale spiegazione si può dare per tale coraggio e forza? E' data dalla Scrittura stessa. Il Sommo Sacerdote da Gerusalemme si portò a Betulia per ringraziare Giuditta. Egli ad una voce con tutto il popolo cantò: «Tu sei la gloria di Gerusalemme, la letizia d'Israele, l'orgoglio del nostro popolo. Hai operato virilmente, il tuo cuore fu pieno di coraggio; perché hai amata la castità. Dopo la morte del tuo marito non conoscesti altro uomo; perciò il Signore ha operato per tuo mezzo grandi cose, per cui sarai benedetta in eterno» (Giuditta, 15, 9 e segg.).
Giuditta stessa giurò innanzi a Dio che il Signore non aveva permesso che venisse sedotta dalle adulazioni di Oloferne; era tornata senza peccato.
E' facile vedere nella Giuditta dell'Antico Testamento raffigurata la Giuditta del Nuovo Testamento, cioè Maria SS. che stava intrepidamente sul Calvario ed offriva il Figlio suo al Padre Celeste in olocausto per la redenzione del mondo.
La spiegazione del suo eroismo che la fece Regina dei Martiri, sta pure nella purezza ed illibatezza della purissima concezione. Fin da quel momento schiacciò la testa al serpente.
Mai ella fu schiava del demonio; sempre trionfò su Satana dal primo istante del suo concepimento. Contrasto profondo con Eva, dice S. Agostino. Per una donna la morte; per una
donna la vita; per causa di Eva la rovina, per causa di Maria la salvezza.
Accanto a Maria sul Calvario si trova Giovanni unico dei Dodici, il più forte e coraggioso. Era il Discepolo prediletto per la sua purezza. Gesù morente gli affidò la Sua Madre: «Matrem Virginem, Virgini commendavit». Affidò al vergine Giovanni, la Vergine Maria.
La Chiesa prescrive l'osservanza del celibato ai Sacerdoti; affinché siano liberi ed esercitino la loro missione sacerdotale ed apostolica con coraggio.
Se volessimo esaminare la vita dei Santi, degli uomini apostolici, degli eroi e benefattori dell'umanità, troveremmo che furono forti perché sobrii e casti.
E' istruttivo il commento di S. Gregorio Magno al testo del Vangelo di S. Luca (12, 35): «Siano cinti i vostri fianchi, siano accese le lampade nelle vostre mani». «Due cose vuole il Signore: i fianchi cinti e le lampade accese: cioè siate mondi per la purezza, siate ardenti nelle opere di zelo».
«Al Signore non si può piacere quando mancasse una delle cose: o la castità o l'opera. Perciò a nulla giova l'una senza l'altra. Che, se invece vi sono entrambi, si può essere sicuri del premio eterno».