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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Adottato dalla Chiesa
La storia sta a dimostrare che la Chiesa in ogni tempo conobbe ed esercitò l’apostolato della stampa, sia pure nelle forme e nella quantità permessa dai tempi e dalle circostanze.
Ed ecco come:
Che cosa sono i Vangeli e le lettere degli
Apostoli, se non la registrazione della prima catechesi della Chiesa?
I Pontefici poi, sull’esempio di San Pietro, nell’esercizio del loro magistero pastorale, usarono ugualmente e abbondantemente e della parola e dello scritto. Così fin dai primordi della Chiesa San Clemente scrisse ai fedeli di Corinto; San Marcello dal carcere governò le parrocchie di Roma con lettere; San Sotero, San Vittore e Santo Stefano usarono dello scritto per divulgare e difendere la dottrina cattolica.
Nei secoli seguenti San Leone Magno, San Gregorio Magno e successivamente tutti i Sommi Pontefici, servendosi di tal mezzo, arricchirono la Chiesa di costituzioni pontificie, rescritti, bolle, brevi e specialmente di Lettere Apostoliche.
I Concili ecumenici – assemblee di pastori della Chiesa adunati per decidere questioni di fede, di costumi, di disciplina – ci hanno lasciato per iscritto le loro definizioni ed atti, curandone la maggior diffusione, volgarizzazione e applicazione.
La Chiesa, pur lasciando libera la stampa civile, ha avocato a sé il diritto di regolare quanto riguarda l’apostolato della stampa, poiché ne ha la medesima cura che dell’apostolato della parola. Lo dimostrano i vari canoni riguardanti la stampa (1395, 1396, 1397, 1398, 1399, 1400, 1401, 1402, 1403, 1404, 1405).4
Il canone 1385 regola, in particolare, la stampa della Sacra Scrittura, della Teologia e delle Scienze ecclesiastiche; in generale, quanto riguarda la fede, i costumi e il culto.
Il canone 1386 comprende regole particolari per il clero, i religiosi e laici circa la stampa di libri, periodici e fogli.
Speciali disposizioni regolano gli scritti riguardanti la canonizzazione dei Santi, i libri liturgici, le collezioni dei decreti delle Congregazioni, le versioni della Sacra Scrittura, l’approvazione dei libri presso le Curie vescovili.
La Chiesa decora i santi Scrittori dello speciale titolo di Dottori, li onora con ufficiatura propria e, di molti, inserisce gli scritti nel Breviario.