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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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Conclusione.

            Conclusione. La preghiera ha molti nemici, i quali si possono ridurre a tre: il demonio, il mondo, noi stessi. Gli assalti che vengono da questi nemici sono numerosissimi. E noi abbiamo dato vittoria al demonio? Se quando viene la tentazione noi non siamo forti, e forse, disgraziatamente, cadiamo in colpa, quale la causa? Se vogliamo avere virtù, a che cosa bisogna ricorrere? Alla preghiera.

            Esaminiamo su questo punto l'anno che, per grazia di Dio, abbiamo passato; se troviamo che c'è stato progresso, dobbiamo certamente attribuirlo alla preghiera: «Non ego autem, sed gratia Dei mecum»28; «Cooperatores enim Dei sumus»b. E se vi furono dei regressi, non lo si deve forse attribuire alla mancanza di pietà? Purtroppo! Come è stata la nostra preghiera, così è stata la nostra vita; «Recte novit vivere, qui recte novit orare»c, dice S. Agostino. Ha saputo farsi santo chi ha saputo pregare bene.

 

            Sia lodato Gesù Cristo.

 



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28 I Cor. XV, 10. “Non io però, ma la grazia di Dio che è con me”.

bSiamo infatti collaboratori di Dio” (1Cor 3,9).

c “Ha imparato  a vivere bene colui che ha imparato a pregare bene”.




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