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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
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SALMO XC

 

[Col n.1]

            Qui habitat in adjutorio Altissimi, in protectione Dei caeli commorabitur.

            Dicet Domino: Susceptor meus es tu, et refugium meum: Deus meus sperabo in eum.

            Quoniam ipse liberavit me de laqueo venantium, et a verbo aspero.

            Scapulis suis obumbrabit tibi: et sub pennis ejus sperabis.

            Scuto circumdabit te veritas ejus: non timebis a timore nocturno.

            A sagitta volante in die, a negotio perambulante in tenebris: ab incursu , et daemonio meridiano.

            Cadent a latere tuo mille, et decem milia a dextris tuis: ad te autem non appropinquabit.

            Verumtatem oculis tuis considerabis; et retributionem peccatorum videbis.

            Quoniam tu es, Domine, spes mea: Altissimum posuisti refugium tuum.

            Non accedet ad te malum, et flagellum non appropinquabit tabernaculo tuo.

 

[Col n. 2]

            Chi riposa nell’aiuto dell’Altissimo vivrà sotto la protezione del Dio del cielo.

            Dirà al Signore: «Tu sei il mio protettore, il mio rifugio. È il mio Dio: in lui la mia speranza.

            Egli mi liberò dal laccio dei cacciatori e dalle aspre parole».

            Ti coprirà colle sue ali e sotto le sue penne troverai rifugio.

            La sua verità ti circonderà come scudo, non temerai i notturni spaventi.

            Né saetta che vola di giorno, né male che si insinua tra le tenebre, né assalto del demonio del mezzodì.

            Ne cadran mille al tuo fianco e dieci mila alla tua destra, ma a te non si avvicineranno.

            Però guardando coi tuoi propri occhi vedrai il castigo che toccherà ai peccatori.

            «O Signore, tu sei la mia speranza»: hai preso l’Altissimo a tuo rifugio.

            Non si avvicinerà a te il male, e il flagello non si accosterà alla tua tenda.

 



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[Col n. 1]

            Quoniam angelis suis mandavit de te: ut custodiant te in omnibus viis tuis.

            In manibus portabunt te: ne forte offendas ad lapidem pedem tuum.

            Super aspidem, et basiliscum ambulabis: et conculcabis leonem et draconem.

            Quoniam in me speravit, liberabo eum: protegam eum, quoniam cognovit nomen meum.

            Clamabit ad me, et ego exaudiam eum: cum ipso sum in tribulatione: eripiam eum et glorificabo eum.

            Longitudine dierum replebo eum: et ostendam illi salutare meum.

            Gloria.

 

[Col n. 2]

            Perché ai suoi angeli ha dato per te quest’ordine: di custodirti in tutte le tue vie:

            Ti porteranno sulle loro palme, affinché il tuo piede non inciampi nei sassi.

            Camminerai sopra l’aspide e il basilisco e calpesterai il leone ed il dragone.

            «Perché ha sperato in me, lo libererò, lo proteggerò, perché ha conosciuto il mio nome.

            Alzerà a me la voce, ed io lo esaudirò, con lui sono nella tribolazione, lo libererò e lo glorificherò.

            Lo sazierò con lunga vita e gli farò vedere la mia salvezza».

            Gloria.

 



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