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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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a) Preghiera sacramentaria.

            a) Preghiera sacramentaria. Come si svolge la preghiera sacramentaria? Questa preghiera si svolge nei sette Sacramenti: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine, Matrimonio. Sono come i sette canali per cui Dio, per istituzione di Gesù Cristo, vuole fare arrivare la grazia alle anime nostre. Per essi, lo Spirito Santo si comunica all’anima nostra e la santifica. La preghiera sacramentaria del Battesimo, noi sappiamo che ha parti accidentali e parti essenziali. Essenziali sono la pronuncia della formula, l’applicazione della materia, con l’intenzione di fare quello che fa la Chiesa battezzando. Attorno vi è un complesso di cerimonie: il sacerdote riceve il battezzando sulla porta della chiesa,



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recita il Credo, il Pater noster, gli dà il sale, lo unge coll'Olio santo, e tante altre cerimonie accidentali. Alcune precedono e altre seguono le parti essenziali del Sacramento.

            Per questa preghiera sacramentaria, chiunque è battezzato viene fatto figliuolo di Dio, membro della Chiesa, erede del paradiso, mondato dal peccato originale, santificato per la grazia.

            Così è della Cresima, in cui il Vescovo compie la parte sacramentaria, cioè quanto costituisce l'essenza, cioè l'Unzione sacra e la formula prescritta. Di più, vi sono anche parti che sono di contorno per disporre meglio il cresimando ad ottenere la grazia con più abbondanza e i frutti in maggior copia.

            Parimenti si deve dire della Penitenza, la quale ha delle preghiere che sono accidentali e preghiere che sono essenziali. Essenziali, lo sappiamo, sono la formula: «Ego te absolvo»2 e la materia. Sappiamo quale sia la materia di questo Sacramento: sia la materia ex qua che quella circa quam,b con cui si svolge l'azione sacramentaria.

            Ugualmente, di più ancora, bisogna dire della santa Eucaristia. La materia è costituita dal pane e dal vino; mentre la formula è



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costituita dalle parole della consacrazione. Le parole essenziali sono brevi; ma quale contorno di preghiere, canti e cerimonie in tutta la Messa, sia privata che solenne! e tutto il culto attorno all'Eucaristia per l'applicazione dei frutti della consacrazione, cioè del santo Sacrificio! Ma perché i frutti vengano applicati, si richiedono disposizioni nell'anima, preghiere e ringraziamento. Abbiamo quindi le parole sacramentarie essenziali e le parole sacramentali che stanno al contorno, dateci dalla Chiesa.

            Diciamo lo stesso dell'Estrema Unzione, del Matrimonio e dell'Ordine: vi è la parte essenziale, consistente nella formula e nella materia, che viene da Gesù Cristo, e vi è la parte di contorno o sacramentale, stabilita dalla Chiesa, onde preparare o confermare l'anima, in maniera che possa trarre i frutti maggiori secondo la virtù del Sacramento.

            Queste preghiere producono una grazia la quale si chiama santificante, ed una seconda che si chiama sacramentale. La grazia santificante è quell'amicizia che si stringe tra l'anima e Dio; è quell'adozione per cui il Padre celeste prende in figlio colui che riceve il Sacramento. È quell'azione per cui Gesù Cristo incorpora a sé, come sue membra, le persone che han ricevuto il Sacramento. È quell'azione santificatrice per cui lo Spirito Santo effonde



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fede, speranza e carità. Lasciando da parte le dispute teologiche, poiché non è qui il caso di rilevare le varie sentenze, riteniamo che la grazia sacramentale è un aiuto particolare, affinché l'anima, ricevuto il Sacramento, possa adempiere i doveri che nascono da esso. E cioè: il battezzato possa vivere secondo la professione cristiana; il cresimato possa restare saldo e vivere da vero soldato di Gesù Cristo; il comunicato possa conservare Gesù nel suo cuore, l'amicizia col Signore e specialmente la divina carità; l'ordinato possa adempiere tutti i doveri annessi al suddiaconato, al diaconato, al presbiterato. E così si dica di ogni altro Sacramento.

            I Sacramenti operano ex opere operato; cioè, posta l'azione, posto il Sacramento, la grazia che il Signore ha, per così dire, legato a questo Sacramento, senza dubbio viene a noi. Così, posto che l'acqua sia versata sul capo del battezzando e che nel medesimo tempo siano pronunziate le parole della formula, il peccato originale viene cancellato e tolto dall'anima. Certamente, se uno ha migliori disposizioni, potrà coadiuvare ed aumentare la grazia; mentre chi non ha le debite disposizioni, può rendere molto limitato l'effetto dei Sacramenti, se non l'annulla del tutto e fa ancora un  demerito.

 



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2 Rituale Romano. “Io ti assolvo”.

b Secondo il Tomismo, nel sacramento della penitenza non esiste materia propriamente detta (”materia ex qua”: materia remota, sostanza usata nell’azione); tuttavia i teologi usano chiamare i peccati “materia circa quam”, cioè materia alla quale si riferisce l’assoluzione.




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