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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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a) Frutti di vita cristiana.

            a) Frutti di vita cristiana. La preghiera è destinata a produrre il così detto dinamismo spirituale, cioè a rinforzare l'anima, a darle vitalità. Il bambino viene nutrito dalla madre; egli è già vivo dalla nascita, ma non basta ancora a se stesso: non è nella piena vitalità. Nella vita della grazia il bambino nasce nelle acque battesimali, principio della vita soprannaturale: «Sine me nihil potestis facere»7; «Cum essemus mortui peccatis, convivificavit nos in Christo (cujus gratia estis salvati)»8. Prima del battesimo l'anima è morta e non può quindi agire, perché operari sequitur essec;



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prima c'è la vita e poi l'operare. Ricevendo l'acqua battesimale, l’anima viene a nascere per virtù dello Spirito Santo alla vita spirituale, soprannaturale. Ma fino a sei o sette anni questa vita è vissuta press'a poco come la vita corporale del bambino, il quale si nutre, si sviluppa, cresce, ma tutto per opera della madre. Così pure il bambino si conserva nella grazia battesimale, non per esercizio suo, non per attività sua, ma per la santa Madre Chiesa, che lo ha rigenerato alla grazia. Quando poi quel bambino arriva ai sette anni, incomincia ad essere consapevole di se stesso, a pregare, cioè: a invocare il Signore, la S. Madonna, a ricevere la S. Comunione: allora abbiamo l'attività spirituale; quest'attività si chiama dinamismo spirituale.

            La preghiera è destinata a creare questo dinamismo nell'anima, a sostentarlo, a moltiplicarlo, a portarlo ad alta potenza. Dice appunto lo Spirito Santo: «Effundam spiritum gratiae et precum; et aspicient ad me, quem confixerunt»9. Bisogna che il Signore effonda una nuova grazia, la grazia dell'orazione: «Spiritum gratiae», è la grazia che ci viene dal battesimo; «Spiritum precum», è la grazia di pregare. Allora l'anima passa in attività come il



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bambino passa in attività consapevole: prega, studia, lavora, fa questo e quello: «Donec occurramus... in virum perfectum, in mensuram aetatis plenitudinis Christi»10; «Aspicient ad me, quem confixerunt»: uno allora capisce che cosa è il peccato, conosce Gesù Cristo, figliuolo di Dio; vive la vita di Gesù Cristo stesso; diventa alter Christus.

            Fino ai sette anni il Signore ci provvede di tutte le grazie di cui abbiamo bisogno; ma dai sette anni in avanti, cioè da quando noi abbiamo l'uso di ragione e diveniamo capaci di provvedere a noi stessi, l'economia della grazia sta in questi termini: o che si prega, e si hanno quindi gli aiuti, si è in attività; o che non si prega, e si rimane inerti nell'anima.

            Ma il Signore non chiama tutte le anime alla medesima attività: altra è l'attività del cristiano, altra è l'attività del religioso, altra è l'attività del sacerdote: altro è il dinamismo del cristiano, altro quello del religioso e altro ancora quello del sacerdote; ma tutto viene dallo Spirito Santo, dalla preghiera.

            Che cosa mira ad ottenere questo dinamismo? Questo dinamismo spirituale mira ad ottenere le virtù fondamentali della vita cristiana, cioè fede, speranza, carità, che



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devono poi svilupparsi in virtù religiose e sacerdotali. Poi deve ottenere le quattro virtù cardinali: giustizia, prudenza, fortezza, temperanza. E colui che corrisponde generosamente ha grazie di andare più avanti, cioè di perfezionare la sua fede, la sua speranza e la sua carità, fino a vivere le beatitudini. Di qui la vita religiosa.

 

           




7 Jo. XV, 5. “Senza di me non potete far mulla”.

8 Eph. II, 5. “Da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati”.

c “L’operare segue l’essere”.

9 Zac. XII, 10. “Riverserò uno spirito di grazia e di preghiere: guarderanno a me, che hanno trafitto [Bibbia CEI: riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto]”.

10 Eph. IV, 13. “Finché arriviamo… allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo”.




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