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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
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b) Nel beato.

            b) Nel beato. I Santi sono lassù, in paradiso, tutti fissi in Dio. Passano dalla considerazione di un mistero ad un altro; tutto si chiarisce, tutto si svela davanti alla loro mente. Posseggono Iddio, Bene Infinito; Dio è tutto loro. I Beati amano il Signore e il loro cuore è ricolmo, penetrato da dolci consolazioni. Pensiamo al momento in cui nella nostra vita abbiamo avuto la più grande consolazione.



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Ricordiamo di aver forse pianto e di aver detto come S. Pietro: quanto dolce è stare col Signore! «Domine, bonum est nos hic esse: si vis faciamus hic tria tabernacula, tibi unum, Moysi unum, et Heliae unum»6. Ed è il paradiso tutto questo? Pietro voleva prolungare senza fine questo dolcissimo momento... Ma Gesù Cristo lo ammonì: quello era un saggio di paradiso! solo, però, il paradiso è eterno.

            Il beato sarà in mezzo agli Angeli, in mezzo ai Santi, in compagnia degli Apostoli, dei martiri, dei vergini, con S. Giuseppe, la Santa Madonna, Gesù, la SS. Trinità... E fino a quando? Per sempre!

            Lassù non più dolori, non più sofferenze, non più tentazioni, non più prove, non più malattie, non più morte, non più varietà di climi e di stagioni, non più invidiosi, superbi, iracondi, pieni di delitti, non più peccati, non più bestemmie, ma soltanto gloria a Dio e pace ai suoi figli che ebbero buona volontà. «Et absterget Deus omnem lacrymam ab oculis eorum, et mors ultra non erit, neque luctus, neque clamor, neque dolor erit ultra»7. Gran gioia questa, ma specialmente eterna gioia.

            Gli Apostoli hanno zelato per pochi anni,



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i martiri hanno dato la vita, i vergini hanno mortificato se stessi, i santi hanno faticato per poco tempo: ma il paradiso è eterno! Tutte le pene furono cambiate in gemme e perle. «Gaudete et exultate quoniam merces vestra copiosa est in coelis»8; «Mensuram bonam, et confertam, et coagitatam, et supereffluentem dabunt in sinum vestrum»9; vi sarà versato in seno una misura buona, pigiata, scossa e straboccante, tanto sarà piena la nostra anima, e traboccherà così che la propria gioia, la propria beatitudine si comunicherà agli altri. Oh, come si benediranno allora le fatiche sopportate, le opere buone compiute, i santi affetti di amor di Dio, le preghiere, i Breviari, le Messe, i Rosarii, le Visite al SS. Sacramento! Tu mi hai amato e il nostro amore sarà indissolubile, dirà Gesù.

            Tanti mistici ci parlano dello sposalizio spirituale dell'anima con Dio. Questo sposalizio si compirà in cielo. «Veni de Libano, sponsa mea, veni de Libano, veni: coronaberis»10, dice lo Sposo alla sacra Sposa. Notiamo: questa eternità felice ed interminabile si gusterà tutta intiera in ogni momento. Ecco, perché



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sarà strabocchevole! Abbiamo fede: i Santi erano un giorno qui come noi, provati e tentati! Siamo fedeli; come ora sono essi, così presto saremo anche noi!

 

           




6 Mat XVII, 4. “Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”.

7 Apoc. XXI, 4. “E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno”.

8 Matth. V, 12. “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

9 Luc. VI, 38. “Una misura buona, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo”.

10 Cant. IV, 8. “Vieni con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano, vieni, sarai coronata”.




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