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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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e) Per rinvigorire la volontà.

            e) Per rinvigorire la volontà. Come la luce nell'ordine materiale si trasforma in calore, il calore in forza.

            Lo stesso accade nell'ordine spirituale. Il pensiero eccita l'amore, l’amore si trasforma in



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pratiche risoluzioni, le risoluzioni si trasformano nell'esercizio delle più belle virtù. «Da mihi intellectum, et scrutabor legem tuam, et custodiam illam in toto corde meo»17. Intimo è il legame tra la meditazione della legge ed il suo adempimento: «Nisi quod lex tua meditatio mea est: tunc forte perissem in humilitate mea»18.

            In breve: molti e preziosi sono i frutti della meditazione. S. Bernardo scrisse: «Mentem purificat consideratio, regit affectus, dirigit actus, corrigit excessus, componit mores; vitam honestat et ordinat, postremo divinarum pariter et humanarum scientiam confert»19.

            La meditazione giova non solo al progresso nella cognizione delle cose celesti, ma anche al progresso delle lettere e nelle scienze naturali. I grandi scrittori sono stati sempre profondi pensatori.

            Bella è la testimonianza del primo Salmo: «Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, e non si ferma nella via dei peccatori, né si pone a sedere sulla cattedra di pestilenza; ma trova il suo diletto nella legge



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del Signore, sulla quale va meditando giorno e notte. Egli è come l'albero piantato lungo il corso delle acque, che a suo tempo non mancherà di dare il suo frutto. Le sue foglie non cadono, e tutto quello che egli fa riesce bene»20.

            A ragione Santa Teresa scriveva: «Promettetemi di fare ogni giorno un quarto d'ora di orazione mentale, ed io, nel nome di Gesù Cristo, vi prometto il cielo».

            Vale il detto: meditazione e peccato non stanno insieme; o si lascia la meditazione, o si lascia il peccato.

 

           




17 Ps. CXVI, 31. “Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore” (Sl 118,34).

18 Ps. CXVIII, 92. “Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria”.

19 De cons. l. 2. c. 6. “La considerazione purifica la mente, guida gli affetti, dirige gli atti, corregge gli eccessi, ordina i costumi; abbellisce e ordina la vita; infine porta la scienza delle realtà divine e umane”.

20 Ps. I, 1-3.




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