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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
1b. Gesù fu nostra sapienza.
Gesù fu nostra sapienza. La vita eterna è questa, che gli uomini conoscano Dio e colui che egli ha mandato nel mondo, Gesù Cristo (cf Gv 17, 3). Nelle Scritture sante Dio ricorda il sommo male dell’uomo, consistente nel non conoscere lui, il suo Dio ed il suo creatore; mentre che il bue della stalla conosce il suo padrone (cf Is 1,3). L’apostolo Filippo pregava Gesù: «Mostraci il Padre» (Gv 14,8) e Gesù rispondeva: «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (Gv 14,9). «Chi crede in lui [in Cristo] non è condannato; ma chi non crede è già condannato, perché non crede nel nome dell’Unigenito Figlio di Dio. E la causa della condanna sta in questo, che la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini preferirono le tenebre alla luce» (Gv 3,18 s.).
[11] Sovente i Sacerdoti stimano poco la dottrina di Cristo. Infatti: a) o trascurano, dopo l’ordinazione, gli studi; b) o ricercano maggiormente la scienza umana che non la divina; c) od amano maggiormente le opinioni umane, i giornali, i romanzi, la politica. Lasciato Cristo verità, al quale si deve il massimo ossequio dell’intelligenza, questi Sacerdoti rivolgono la loro mente dalle cose celesti alle terrene, come se, nauseati dell’Ostia, si rivolgessero alle cipolle.
Sacerdoti, a chi andate? Cristo ha parole di vita eterna. Come potete essere vita al popolo, se in voi non vi è né luce, né calore? Il primo vostro dovere verso l’umanità è quello di evangelizzarla. Sia perciò anche il maggior vostro impegno quello di meditare la vita di Cristo.