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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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2.

 LA DIGNITÀ E LA SANTITÀ DEL SACERDOTE

 

(PB 2, 1938, 150-158)

 

I MEDITAZIONE

1. Origine divina del sacerdozio.

       [17]  1.Origine divina del sacerdozio. - Il Sacerdote è eletto da Cristo, per compiere in terra le sue veci, e per regnare con lui in cielo. O Sacerdote, apprezza la tua dignità; infatti come per creazione sei opera di Dio così, per il sacerdozio, sei opera di Cristo. Il sacerdozio nacque dal cuore di Cristo.

       Per una doppia fiamma di amore vive ed arde il cuore di Gesù: amore a Dio ed amore agli uomini. Gesù cercò sempre la gloria del Padre, e per restituire al Padre questa gloria era disceso dal cielo. Tutto fece in ordine al Padre e per il Padre: nacque, visse la vita privata, operò nella vita pubblica, morì sulla croce. Dio Padre sempre ricevette da Cristo lode e lode piena come incenso in odore di soavità; e questa lode sempre riceve in cielo, dove Cristo vive ed intercede per noi.

 

       [18]  Ed ecco che il cuore di Cristo, avendo amato gli uomini che erano sulla terra, li amò fino alle estreme conseguenze. Venne nel mondo per donarci la vita; prese su di sé i nostri dolori, cancellò i nostri peccati, ci riaprì il cielo, e si lasciò vivente nell’eucaristia. Stando per lasciare il mondo, Cristo volle che l’opera sua iniziata sulla terra perdurasse sino alla fine dei secoli, e si

 



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estendesse in tutto quanto il mondo. Per questo elesse gli Apostoli: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi» (Gv 20,21). Chi dice Sacerdote, dice perciò un altro Cristo.

       Una ed identica è la missione di Cristo e dei Sacerdoti: glorificare Dio Padre, comunicare la grazia agli uomini. In Maria si formò il Cristo; il Sacerdote è l’alter Christus. Cristo rivive nei suoi Sacerdoti, nella sua Chiesa. Nell’eucaristia si succedono le particole, ma in tutte vive sempre il medesimo Cristo, così in un certo senso, anche nei diversi Sacerdoti che si succedono nel tempo, vive, insegna, battezza, consacra Cristo, il Sacerdote eterno «alla maniera di Melchisedec» (Sl 109,4). Nel sacerdozio vi è lo stesso Cristo «ieri e oggi ed in eterno» (Eb 13,8). L’Apostolo rivendica a sé questo altissimo ufficio e grande onore: «Ognuno adunque ci consideri come ministri di Cristo ed amministratori dei misteri di Dio» (1Cr 4,1); «Noi... siamo ambasciatori per Cristo» (2Cr 5,20).

 




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