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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Tutto viene da Dio
Dio si manifesta agli uomini attraverso le sue opere: il cielo, lo spazio, il mare, le piante,
gli animali, le creature tutte, affermano invincibilmente l’esistenza di un Creatore e ne svelano largamente gli attributi: «invisibilia enim ipsius, a creatura mundi, per ea quæ facta sunt, intellecta, conspiciuntur».1
Ma tutto questo non è che una parte della creazione divina. Opera di Dio è pure il corso della storia naturale ed umana. Difatti, se per mezzo degli esseri sensibili Dio fa conoscere la sua Esistenza, per mezzo della storia egli rivela la sua Provvidenza, dirigendo tutte le cose con forza e soavità al proprio fine: «Attingit ergo a fine usque ad finem fortiter, et disponit omnia suaviter».2
Nella natura si mostra Creatore, nella storia si palesa Governatore, nella consumazione dei secoli si svelerà Amore; e quello che oggi si intravede, allora si contemplerà.
Creato il mondo per la sua gloria, Dio vi stabilì un ordine naturale e un ordine soprannaturale, retti dalla sua Provvidenza, in modo che entrambi servano al suo altissimo fine.
Nell’ordine naturale la Provvidenza di Dio si nota nel lento succedersi delle epoche geologiche, nelle graduali formazioni geografiche, nella distribuzione degli animali, vegetali e minerali. Ma si ammira soprattutto nello sviluppo etnografico per cui, da un padre unico discesero
tanti popoli; nel progresso intellettuale, morale e materiale dell’uomo; nel sorgere e nel cadere dei vasti imperi che si stabilirono, l’un dopo l’altro, sulla terra.
Con la sua Provvidenza naturale, Dio accompagna il mondo dal suo primo esistere fino alla rinnovazione quando vi saranno «cieli nuovi e terra nuova»;3 accompagna l’umanità dal paradiso terrestre al giudizio finale, all’eternità.
Nell’ordine soprannaturale la Provvidenza divina è una maggior effusione dell’amore di Dio verso l’uomo, uscito dalle sue mani ricco di doni soprannaturali, amico dell’Altissimo, destinato a godere la visione beatifica. Ma l’uomo col peccato infranse il piano creativo di Dio. Allora la divina Provvidenza ne stabilì uno nuovo, più mirabile del primo: il piano redentivo. Lo preparò nel corso di tutto l’Antico Testamento, lo attuò, giunta la pienezza dei tempi, in Gesù Cristo; lo compie nell’umanità e nelle anime col piano santificativo per mezzo della Chiesa.
Dio lascia gli uomini liberi. Vuole però la sua gloria; vuole che essi concorrano con lui a costruire la storia e gli siano cooperatori nell’ordine della grazia. Lascia che vivano insieme buoni e cattivi, ma ad ognuno darà poi la giusta rimunerazione: i giusti avranno un premio senza fine e loderanno in eterno la divina misericordia;
i cattivi, al cospetto di tutto il creato, subiranno la condanna e saranno eternamente sottoposti ai rigori della divina giustizia.
Il giudizio universale sarà l’epilogo della storia in quanto è provvidenza di Dio e in quanto è cooperazione dell’umanità.