Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
2. Pessima è la morte dei peccatori.
[41] 2. Pessima è la morte dei peccatori. «L’uomo non conosce il suo fine e come i pesci sono presi all’amo e gli uccelli al laccio, così son presi gli uomini dal tempo cattivo» (Ec 9,12).
La sacra Scrittura ce lo insegna: «L’uomo violento il malanno lo tragga alla rovina» (Sl 139,12), «Al sopravvenire dell’angoscia cercheranno la pace, ma non vi sarà. Verrà sventura sopra sventura» (Ez 7,25 s.); «Il cuore duro andrà a finir male, e chi ama il pericolo vi perirà» (El 3,27 Vg); «Avete disprezzati tutti i miei consigli e non avete voluto saperne delle mie ammonizioni, anch’io riderò nella vostra rovina, e vi schernirò quando vi assalirà il terrore, quando vi piomberà addosso la sventura, quando come turbine vi sorprenderà la morte... Allora mi chiameranno ma io non risponderò” (Pv 1,25-27.28 Vg).
L’esperienza ce lo attesta: S. Alfonso dice: «I peccati, a guisa di serpenti, morderanno l’anima in punto di morte»; e S. Agostino: «Chi è lasciato dal peccato, prima che egli lo lasci, in morte difficilmente lo detesterà come deve, perché allora quello che farà, lo farà a forza», e S. Girolamo: «Ritengo, e l’esperienza molte volte me lo ha dimostrato, che non farà buona morte colui che visse sempre male» (In ep. Eusebii ad Dam.); e l’Oleaster: «I cattivi non impararono a fare il bene se non quando non vi era più tempo per fare il bene»; e S. Vincenzo Ferreri: «È più gran miracolo che coloro i quali vissero male muoiano bene, che non sia il ritorno alla vita di un morto».
La ragione ci dice che il peccatore ed il negligente, in punto di morte, sono tribolati da ogni parte: i demoni spingono alla disperazione, conoscendo che hanno più poco tempo per perderli. I peccati dicono all’infermo: «Siamo opere tue, e non ti lasceremo». Sarà difficile
non tanto il potersi confessare, quanto piuttosto avere il dolore dei peccati. Come potrà dolersi del peccato, chi sempre lo ha amato? Il moribondo sarà ancora angustiato dal tempo passato, perché ricorderà i peccati fatti; tutte le sollecitudini del presente saranno volte a scegliere le cure più efficaci; il futuro sarà oscurato dal timore del giudizio divino. Se la morte giungesse invece improvvisa, allora non vi sarebbe neppure il tempo per pentirsi.