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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. La morte dei giusti è preziosa al cospetto di Dio.
[42] 3. La morte dei giusti è preziosa al cospetto di Dio. Vi è la promessa divina: «Chi teme il Signore si troverà bene negli ultimi momenti, e nel giorno della sua morte sarà benedetto» (El 1,13); «Il giusto, anche se muore avanti tempo, godrà riposo» (Sp 4,7); morire per il giusto sarà come un addormentarsi e risvegliarsi nella gloria eterna: «Quando egli ha dato ai suoi diletti il sonno. Ecco l’eredità del Signore» (Sl 126, 2s. Vg); «Felice chi si dà pensiero del misero; nel giorno di sventura lo scamperà il Signore» (Sl 40,2).
L’esperienza insegna che i giusti muoiono bene. Beata fu la morte di S. Giuseppe, la cui vita fu eccellente, la cui fedeltà ai doveri fu continua, il cui beato transito fu confortato dalla presenza di Gesù e di Maria. Beata fu la morte degli apostoli e dei patriarchi, dei confessori e delle vergini; ed anche quella dei martiri, che agli occhi degli insipienti sembrarono morire, ma che invece vivono nella pace. Il pastore di anime assiste qualche volta a delle morti serene e quasi gioconde, e gli salgono allora alle labbra le parole: «Possa io morire la morte del giusto, e sia la mia fine simile alla sua!» (Nm 23,10).
La ragione ci persuade di questa verità. S. Agostino dice: «Non può morire male chi visse bene, perché il Signore non abbandona chi sempre ha cercato Dio». Il giusto che vive sempre in grazia di Dio non può morire male; se ha commesso qualche peccato, ne ha pure fatta la dovuta penitenza; il peccato è l’unica causa della cattiva morte.
Il Signore nostro Gesù Cristo, la Beata Vergine pia consolatrice dei moribondi, S. Giuseppe protettore
degli agonizzanti, soccorrono i loro devoti nei pericoli e li difendono dal male, e li confortano con la speranza della vera vita.
«Beati i morti che muoiono nel Signore» (Ap 14,13). Muoiono nel Signore coloro che fanno una santa confessione dei peccati commessi, per evitare le pene dell’inferno. Muoiono nel Signore coloro che hanno soddisfatto alle pene temporali, dovute per i loro peccati, con l’acquisto di indulgenze e con opere di penitenza, per evitare il purgatorio. Muoiono nel Signore coloro che si fecero tanti meriti con opere buone, che vissero nel fervore, in modo da essere trovati dalla morte con giorni pieni.