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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. Uno dei due ladroni che erano stati crocifissi, lo [Gesù] insultava.

       [45]  3. «Uno dei due ladroni che erano stati crocifissi, lo [Gesù] insultava, dicendo: Non sei tu il Cristo? Salva dunque te e noi. Ma l’altro lo rimproverava, dicendogli:



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Non temi tu Iddio, tu che soffri la stessa condanna? E per noi, con giustizia, perché riceviamo degna pena dei nostri delitti; ma lui non ha fatto niente di male. Poi soggiunse: Gesù, ricordati di me, quando sarai nel tuo regno. E Gesù gli rispose: In verità ti dico: oggi sarai in paradiso con me» (Lc 23,39-43). «Gesù dunque, vedendo sua Madre e lì presente il discepolo che egli amava, disse a sua Madre: Donna, ecco il tuo Figlio. Poi disse al discepolo: Ecco la tua Madre. E da quel momento il discepolo la prese con sé» (Gv 19,26 s.).

       Spero in te Signore e Maestro mio; spero nella Madre tua Maria. Mi sono balsamo salutare le parole che tu hai dette a favore dei tuoi crocifissori: «Padre, perdona loro» (Lc 23,34), e la tua divina promessa al [buon] ladro: «Oggi sarai in paradiso con me» (Lc 23,43).

       Perché cammino ancora nella tristezza? Spero in te; le tue ferite sono i miei meriti. Il tuo sangue fu sparso per tutti, in remissione dei peccati. L’acqua sgorgata dal tuo costato è lavacro salutare.

       O santa Maria, Madre di Dio e madre mia, per la dolorosissima passione del Figlio tuo e per i tuoi dolori, prega per me peccatore, ora, e nel punto della mia morte. Così sia.


 




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