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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. L’inferno sarà più o meno penoso, secondo la diversa gravità dei peccati.
[61] 3. L’inferno sarà più o meno penoso, secondo la diversa gravità dei peccati. - La pena è difatti proporzionata: a) al numero dei delitti; b) alla gravità di questi delitti; c) alla malizia del peccatore.
I peccati sono gli uni più gravi degli altri; Dio che è giusto stabilisce una pena giustissima, sia per la qualità, sia per il numero dei peccati.
Considererò che Dio deve essere più temuto, come dice S. Giovanni Crisostomo, quando tollera che non quando subito castiga. Quelli che aspetta più a lungo, soggiunge S. Gregorio il Grande, punirà poi più duramente;... spesso quelli che sono stati più a lungo risparmiati, muoiono improvvisamente, affinché non abbiano più tempo a piangere i loro peccati. «Il cuore duro andrà a finir male» (El 3,27 Vg). «Il Figlio dell’uomo... renderà a ciascuno secondo le sue opere» (Mt 16,27). Si aggiunga quello che S. Agostino scrive per i fedeli: «Tra noi ed ognuno di voi vi è questa diversità, che voi dovete rendere solo conto di voi stessi; ma noi che siamo pastori, dobbiamo rendere conto di noi e di voi tutti». I Sacerdoti si dannano anche per le iniquità dei popoli, e se essi non istruiscono gli ignoranti e non ammoniscono i peccatori, come dice S. Isidoro di Spagna.
S. Agostino dice che il demonio malamente rovina le anime, facendole sperare e disperare: sperare con presunzione, poiché le induce al peccato sotto pretesto che è facile poi ottenere il perdono dalla misericordia di Dio; disperare, perché, dopo il peccato, per timore della giustizia, li induce a credere che è impossibile ormai ottenere il perdono e cambiare condotta.
Io cercherò di sventare questa trama diabolica, facendo il contrario: disperando prima del peccato, stando nel timore di Dio. Maledetto colui che pecca con la speranza di risorgere dopo la caduta, di riparare, di convertirsi,
di avere tempo a fare penitenza. In te, o Signore, ho sperato; non sarò deluso mai.
«Salve, o Regina, Madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. Prega per noi, o Maria, ché siamo peccatori».