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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Tutto è retto da Dio
Anche sotto questo aspetto si debbono distinguere due elementi: l’elemento naturale e quello soprannaturale. Il naturale serve al soprannaturale, come lo Stato alla Chiesa, come il corpo all’anima, come il temporale all’eterno. Ambedue poi servono alla gloria di Dio, perché tutto quello che avviene in questo mondo deve risultare a gloria del Signore.
Nel corso della storia, come nella natura, non solo tutto viene da Dio, ma tutto è retto, ordinato, conservato e sostenuto da lui. Perciò la storia è, insieme con la natura, la maestra della vita: maestra nel campo della verità, della giustizia e del culto.
Tutta la dottrina cristiana, la rivelazione primitiva fatta da Dio ai nostri progenitori, la Rivelazione mosaica, la Scrittura, la Tradizione e tutti i dogmi della Chiesa cattolica, nel corso della storia sono guidati da Dio.
Il Cristianesimo, predicando l’amore del
prossimo quale espressione massima della moralità, ha capovolto i concetti della civiltà pagana. Con la sua trascendenza divina ha dato alla legge morale un’autorità nuova: l’atto umano assurge ad un valore soprannaturale, in quanto esso si ispira non solo alla ragione, ma anche alla fede; e il cristiano può operare il bene comandato non solo mediante lo sforzo umano, ma mediante ancora la potenza della grazia.
Riconoscendo la coscienza giudice intimo del bene e del male, la morale cristiana ha posto un contrasto tra carne e spirito, tempo ed eternità, mondo e Dio, contrasto ignoto al pensiero antico.
I precetti della legge naturale sono stati riaffermati nella loro purezza; la famiglia (società stabile) santificata, le relazioni dell’uomo con lo Stato basate sul principio che «non v’è autorità se non da Dio»4 e quindi su una partecipazione della potestà divina.
Quanto alle relazioni individuali, il primo fondamentale precetto, quello espresso nei due comandamenti della carità, che abbraccia in un solo atto Dio e il prossimo, racchiude tutta la moralità.
Il cristiano mira ad un fine che non è temporale soltanto: la pace dell’individuo nelle sue relazioni personali, sociali, internazionali, ma ad un fine soprannaturale: la visione beatifica di Dio, il regno di Dio, la salvezza del genere umano.
L’uomo, le sue opere, le sue istituzioni, l’umanità intera vengono proiettate verso l’eterno, verso Cristo, verso Dio. Guidata parimenti da Dio fu la vita di Gesù Cristo; i suoi sublimi insegnamenti, i suoi esempi, la sua passione, la risurrezione e la gloria, l’istituzione della Chiesa e la discesa dello Spirito Santo. Così la dottrina degli Apostoli e della Chiesa, dalle 14 Lettere di San Paolo ai Concili ecumenici, alle ultime definizioni.
Così la Chiesa fu sempre sostenuta da Dio nelle battaglie contro gli eretici di ogni tempo per difendere l’integrità del dogma cattolico; da lui sostenuta nella faticosa marcia del Vangelo fra i popoli civili ed i popoli barbari; da lui guidata nelle lotte contro l’assolutismo degli Imperatori, contro il paganesimo sempre rinascente e la pseudo-Riforma, contro il Filosofismo, il Razionalismo e il Modernismo.
La dogmatica intera è frutto della provvidenziale assistenza di Dio.
Regola dell’onnipotente scettro universale della Provvidenza divina è pure la morale, ossia la giustizia nel senso scritturale, la morale intera, la virtù, la santità, negli individui, nelle famiglie e negli Stati.
Il culto infine è retto da Dio. Si può considerare come i popoli si siano diportati nel corso dei secoli, verso la religione. Esaminare l’evoluzione esteriore del culto; ammirare il cammino
progressivo che la Messa, i Sacramenti, i Sacramentali e l’intera Liturgia hanno fatto lungo i secoli, per giungere al punto in cui li abbiamo attualmente, pur rimanendo sempre, sostanzialmente, immutati.
Il confronto tra la storia dell’unica vera religione e quella delle innumerevoli false, ci mostra chiaramente l’infinita superiorità di quella sopra tutte le altre; ci fa conoscere qual è il vero omaggio che si deve rendere a Dio.