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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
2. Il Sacerdote deve desiderare il paradiso.
[87] 2. Il Sacerdote deve desiderare il paradiso di più degli altri; infatti riceverà maggior premio, per il maggior lavoro fatto. Il grado di gloria sarà proporzionato al grado di conoscenza; dove vi è maggior conoscenza di Dio, vi sarà maggior merito. Ora, in forza del suo ufficio, il Sacerdote considera di più Dio e lo conosce meglio. Il grado di gloria sarà proporzionato al grado di amore, di dedizione e di adesione a Dio. Il Maestro Gesù, a Pietro che interrogava: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito: che cosa dunque avremo noi?” (Mt 19,27), rispose: «Voi che avete seguito me nella rigenerazione, ... sederete anche voi sopra dodici troni per giudicare le dodici tribù d’Israele» (Mt 19,28); «riceverete il cento per uno, ed avrete in eredità la vita eterna” (cf Mt 19,29). Il Maestro Gesù disse pure: «Nella casa di mio Padre ci sono molte dimore» (Gv 14,2). Le migliori di queste dimore certamente verranno assegnate «ai suoi», ossia ai Sacerdoti; a coloro che acquistarono doppio merito: «Chi invece li avrà osservati [i precetti] e li avrà insegnati sarà grande nel regno dei cieli» (Mt 5,19).
[88] Il Sacerdote è la luce del mondo, il maestro dei fedeli; è il sale della terra, poiché comunica alle anime la vita eterna; è il pastore del gregge che conduce le pecore ai pascoli salutari; è una città posta sopra il monte,
che i popoli ammirano. Quanti sono i suoi nomi, altrettanti sono i titoli di preeccellenza in paradiso, perciò splenderà come stella mattutina per tutta l’eternità.