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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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III. MEDITAZIONE

 

1. Culto allo Spirito Santo.

       [117]  1. Culto allo Spirito Santo. - Allo Spirito Santo deve essere tributato un culto pubblico di latria, come a Dio nostro. Ma mentre egli è vita nostra e noi strettamente siamo uniti a lui, spesso tuttavia, per i fedeli, egli è quasi il Dio ignoto. Avendo egli speciali relazioni colla nostra salvezza, bisogna pure avere verso di lui una devozione speciale: come nelle feste natalizie si pensa al Figlio, così nella novena, nella festa e nell’ottava di Pentecoste, ed in tutto il ciclo liturgico di Pentecoste, dobbiamo pensare in modo speciale allo Spirito Santo.

       La parte scritturale che si trova nel Breviario è opera dello Spirito Santo; l’altra parte è stata composta dalla Chiesa dietro mozione dello Spirito Santo. Tutti i Salmi, gli inni e le orazioni, con il Gloria, la dossologia e la conclusione, glorificano anche la Persona divina dello Spirito Santo, e così, ogni giorno, i Sacerdoti, lo nominano almeno sessanta volte.

       I sacramenti vengono conferiti con l’invocazione delle Tre Persone e perciò anche dello Spirito Santo. Similmente gli esorcismi, le consacrazioni, le benedizioni, i segni di croce, sono anche un atto di culto verso la Terza Persona della SS. Trinità.



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       Ottimamente perciò domandiamo l’ardore e la luce dello Spirito Santo con l’inno «Vieni, o Spirito creatore», e con la sequenza: «Vieni, o Spirito Santo».

 




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