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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. La maternità divina… ragione e la fonte di tutte le grazie.

       [193]  3. La maternità divina, mentre esprime la fondamentale relazione della beata Vergine con Dio, è pure la ragione e la fonte di tutte le grazie, le virtù, i privilegi che ne costituiscono l’ineffabile sua altezza. Il Sacerdote è anche lui padre e madre di Gesù Cristo: «Stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: Ecco la mia madre” (Mt 12,49). Il Sacerdote compie questo ufficio in due modi: sacramentalmente nella transostanziazione eucaristica, con la quale Gesù diventa presente sull’altare; e misticamente, infatti: «Sono io che vi generai in Cristo Gesù per mezzo del Vangelo» (1 Cr 4,15).

 

       [194]  I pastori ricevettero Gesù da Maria. Oggi dove si ricerca Cristo? Nel petto del Sacerdote prudente, dice S. Ambrogio. «E ricondurranno tutti i vostri fratelli da



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tutte le nazioni, come dono al Signore... E fra questi io sceglierò dei sacerdoti e dei leviti» (Is 66,20.21). La vocazione al sacerdozio è il motivo ed il fondamento di tutti i doni e le grazie: nella creazione, nella santificazione e nell’educazione. Dio mi ha fornito tutto quanto, affinché degnamente io produca il corpo ed il sangue del Signore nostro Gesù Cristo; e mediante la grazia sua produca Cristo nelle anime.

 

       [195]  Maria compì la sua missione pienamente, sempre ed in ogni luogo, quale vergine e madre. La compì pienamente, accettando la divina maternità. «Mi avvenga secondo la tua parola» (Lc 1,38) e l’esercitò fino al Calvario presso la croce: «Stava la Madre addolorata». La compì in ogni luogo: a Betlemme, in Egitto, a Nazaret, durante la vita pubblica del Figlio suo. La compì sempre: mostrando Gesù ai pastori, ai magi, a Simeone, a Cana, dopo la risurrezione del Figlio, nell’ascensione, nell’attesa dello Spirito Santo, nell’assistere la Chiesa al suo sorgere; in paradiso, ora.

       Io pure sono: pienamente, in ogni luogo, sempre degno ministro di Cristo e salvatore degli uomini? Come adempio il mio ufficio all’altare? Sono veramente salvatore e santificatore delle anime? O Madre mia Maria, volgi a me il tuo sguardo, e fammi degno Sacerdote del Figlio tuo.

 




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