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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
II. MEDITAZIONE
1. Dignità della Madre di Dio.
[196] 1. Dignità della Madre di Dio. - Dalla maternità divina proviene alla beata Vergine Maria una dignità in qualche modo infinita. – S. Tommaso ha questa espressione: «La beata Vergine, per il fatto che è Madre di Dio, ha una certa dignità infinita». E S. Bonaventura: «Essa è tale che Iddio non poteva farne una maggiore; può Iddio fare un mondo più grande, un cielo più esteso... ma Dio non può fare una Madre maggiore della Madre di Dio». Infatti: perché si possa concepire una
dignità superiore a quella della beata Vergine, si richiederebbe che vi fosse un’altra persona maggiore del Figlio di Dio, e avesse una madre. Ma nessun figlio può essere superiore ad un Figlio Dio.
I dottori stabiliscono il paragone tra la paternità di Dio rispetto al Verbo e la maternità di Maria rispetto a Cristo: questa seconda appare quasi più mirabile della prima, sebbene in realtà non sia così. Il Padre infatti genera il Figlio per necessità di natura, Maria per libero atto della volontà: consentì infatti all’angelo con le parole: «Che mi avvenga secondo la tua parola» (Lc 1,38). Riguardo al frutto della generazione, il Padre genera uno uguale a lui, Maria genera uno infinitamente a lei superiore, mentre lei è la creatura che genera il Creatore. Maria magnifica Iddio perché quasi gli dà qualche cosa: gli comunica l’umanità, e di conseguenza il potere di prestare una degna riparazione per gli uomini.