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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Necessità particolari delle singole categorie
Fra le tre categorie, prima e più bisognosa di apostolato è, naturalmente, quella dei principianti. Essi infatti costituiscono la gran massa dei fedeli che hanno bisogno venga loro spezzato il pane di verità e di vita cristiana mediante l’insegnamento catechistico. Con calcoli approssimativi si può affermare che sui due miliardi di uomini viventi, almeno nove decimi, cioè un miliardo e ottocento milioni (1.800.000.000) appartengono a questa categoria.
Per essi devono essere le predilezioni dell’apostolo, il quale ha, come il divin Maestro, la
missione di rivolgersi di preferenza ai poveri ed umili: «evangelizare pauperibus misit me».1
Ai principianti seguono i proficienti. L’apostolato rivolto ad essi è importante non tanto per il numero, quanto per la loro qualità. Si tratta di un solo ventesimo circa dell’umanità, una minima parte, ma in compenso quella a cui, per influenza morale, ovvero per autorità di censo o di relazione, spetterà la parte direttiva della società.
Non sono i grandi pensatori, i grandi scrittori che dirigono le masse, ma i grandi divulgatori. Perciò guidare essi è come guidare i capitani nell’esercito.
Si tratta del ceto e del momento più difficile nel quale gli educatori hanno provato le più grandi sfiducie e disillusioni, ma anche i più grandi entusiasmi e i più sublimi raffinamenti.
Istruiti e ben guidati, i proficienti comprendono la religione – in linea generale – meglio dei principianti perché posseggono maggior preparazione. Anzi, con il nuovo fondamento razionale, saranno facilitati ad una maggior fedeltà a Dio e alla pratica del «psallite sapienter».2
Per ultimo vengono i perfetti. Per questi l’apostolo continua l’opera formatrice del «nuovo uomo» in Gesù Cristo, comunicando con maggior ampiezza, «ut abundantius habeant»,3 la verità, la morale, la grazia. Ciò in modo da consolidare in essi il fondamento razionale della
loro fede, sviluppare il vero senso della vita e della morale ed aiutarli ad ottenere la grazia necessaria alle circostanze particolari della loro vita.
Quanto importi la formazione religiosa di questa schiera eletta di persone, appare dalla necessità di avere nella Chiesa la parte docente: la gerarchia di ordine e di giurisdizione; dalla necessità di avere una difesa competente della religione cattolica, contro gli assalti dell’incredulità e dell’eresia; dalla necessità infine di avere iniziative di conquista a Gesù Cristo delle menti, delle volontà e dei cuori onde si formi un’unica grande scuola, la cattolica.
Formare i perfetti significa promuovere i vari apostolati, le missioni, il fior fiore del pensiero cattolico, capace di mettere in tutta la scienza, la civiltà, le arti, i costumi, la legislazione, la scuola, la stampa... il lievito nuovo, la vita indefettibile di Cristo. Significa rendere onore a Dio e impetrare per mezzo di Gesù Cristo che tutti gli uomini diventino veri figli di Dio.