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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
19.
LA FEDE
(PB 2, 1938, 664-669)
I. MEDITAZIONE
1. Il lume della fede.
[260] 1. Il lume della fede. - La fede è virtù soprannaturale infusa nell’anima nostra con il battesimo. Per essa crediamo a tutte le verità rivelate da Dio, non per la loro intrinseca evidenza compresa dal lume della ragione, ma per l’autorità di Dio rivelante, il quale né si inganna, né può ingannare.
Piacque a Dio d’infondermi, nell’atto della mia giustificazione, l’abito della fede, la disposizione e la propensione della mente a credere le verità necessarie all’eterna salvezza. Fin dalla mia fanciullezza, tutta la mia anima, con le sue potenze dell’intelletto e della volontà, aiutata dalla grazia, riposa in quelle verità che ho apprese dalla santa madre Chiesa. Per somma bontà di Dio, in un bambino ancora così piccolo, già è deposta una virtù che supera tutte le forze umane, perché è virtù soprannaturale, perché riguarda i misteri, perché è certissima di ciò che crede, perché fondata sulla scienza e veracità di Dio, perché procede da Dio e conduce a lui. «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25).
S. Paolo così descrive la fede: «Ora la fede è la realtà delle cose che noi speriamo, la prova delle cose che non vediamo» (Eb 11,1); è dunque quasi l’inizio in noi della vita eterna; è inoltre la prova delle cose che non vediamo. Nessuna verità conosciuta dall’uomo ha una certezza pari alla certezza che hanno le cose credute per fede.
Con la fede dò a Dio creatore un ossequio ragionevole ed amorevole della mia mente, operando conforme a verità, nella carità. Siano rese grazie a Dio!