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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
2. La fiducia è la misura dell’esaudimento.
[286] 2. La fiducia è la misura dell’esaudimento: «Mentre Gesù partiva di là lo seguirono due ciechi che gridavano e dicevano: Figlio di David, abbi pietà di noi! Giunto alla casa, i due ciechi si avvicinarono a lui. E Gesù disse loro: Credete che io possa far questo? Sì, o Signore, gli risposero. Allora toccò loro gli occhi, dicendo: Vi sia fatto secondo la vostra fede» (Mt 9,27-29). Gesù pure, al centurione che lo prega per il servitore suo malato, dice: «Va’, e come hai creduto, ti avvenga. Difatti, in quell’ora stessa il servo fu guarito» (Mt 8,13).
[287] Gli Apostoli insegnarono la stessa cosa appresa dal divino Maestro. S. Giacomo dice: «Se alcuno di voi ha bisogno di sapienza, la chieda a Dio,... e gli sarà concessa. Ma chieda con fede, senza esitare, perché chi esita è simile al flutto del mare mosso e agitato dal vento. Un tal uomo non si aspetti di ottenere qualche cosa dal Signore» (Gc 1,5-7). E l’apostolo S. Giovanni: «E noi abbiamo da Dio questa fiducia, di essere esauditi, qualunque cosa chiederemo, secondo la sua volontà. Anzi sappiamo che ci esaudisce, qualunque cosa gli chiediamo, dal fatto che sono ascoltate le richieste che gli facciamo” (1Gv 5,14 s.).
[288] Anche i peccatori devono avere questa fiducia, e non soltanto i giusti. Dio non ascolta i peccatori quando gli chiedono qualche cosa per i loro fini peccaminosi; li ascolta invece quando in cuor loro risolvono di risorgere dal peccato, e di ritornare al Padre. Questo buon desiderio concepito dai peccatori proviene già da Dio e dispone a penitenza. Dice S. Bernardo: «A che pro Dio darebbe un desiderio se non lo volesse poi esaudire?». S. Giovanni Crisostomo aggiunge: «Non desideri tu tanto che ti siano rimessi i peccati, quanto piuttosto è Iddio che desidera perdonarteli».