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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. Perché dunque trepido ed esito?

       [289]  3. Perché dunque trepido ed esito? Mentre la mia speranza ha solidissime fondamenta, che sono l’onnipotenza, la misericordia e la fedeltà divina?

       a) Onnipotenza. – Dio che mi ha creato, può pure aiutarmi nelle mie necessità. Isacco disse a Giacobbe: «L’Onnipotente Iddio ti benedica» (Gn 28,3). Il Signore, apparendo ad Abramo, gli disse: «Io sono Iddio Onnipotente» (Gn 17,1). Dio creò dal nulla il cielo e la terra e fece tutto ciò che volle, in cielo ed in terra, nel mare ed in tutti gli abissi.

       b) Misericordia. – «Dio è amore» (1Gv 4,8). Abbiamo però l’argomento più forte nelle parole: «Dio ha tanto amato il mondo, che ha sacrificato il suo Figlio Unigenito, affinché ognuno che crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). «Dio adunque non ha mandato il Figlio suo nel mondo, perché condanni il mondo, ma perché il mondo per mezzo di lui venga salvato» (Gv 3,17). E se il Padre ci ha donato il Figlio suo, come non ci darà ancora con lui ogni altra cosa? Cristo sparse per noi il sangue suo, ed istituì per noi il Sacramento del corpo e del sangue suo, in modo che ci è lecito cibarci ogni giorno delle sue carni. Chi di fronte a questo rimarrà ancora dubbioso? S. Tommaso perciò dice: «L’orazione ha la forza di meritare dalla carità, ma l’efficacia di impetrazione l’attinge dalla fede e dalla fiducia» (cf Summa 2.a 2.ae, q. 83, a. 15 passim); poiché,



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come dice S. Bernardo: «O Signore, non versi tu l’olio della misericordia, se non in vasi di fiducia».

       c) Fedeltà. – Dice infatti il Signore: «Chiedete e vi sarà dato: cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto... Concederà cose buone a coloro che gliele chiedono” (Mt 7,7.11). S. Agostino a questo punto osserva: «Chi temerà ancora di essere ingannato, mentre è la Verità che promette? Non ci esorterebbe a chiedere, se non intendesse di esaudirci». La fede dunque nelle preghiere sarà la mia forza ed il mio rifugio.

 

       [290]  Tertulliano dice: «Che cosa Dio negherà all’orazione?... L’orazione è la sola cosa che vince Dio. Cristo... le ha dato ogni potere... Pertanto l’orazione... imparò a rafforzare i deboli, a sanare gli infermi, a liberare gli indemoniati, ad aprire le porte delle prigioni, a spezzare le catene agli innocenti. La medesima purga dai delitti, caccia le tentazioni, fa cessare le persecuzioni, consola i pusillanimi, sostiene i magnanimi, riconduce i pellegrini, mitiga i flutti, stupisce i ladroni, nutre i poveri, sostiene i ricchi, rialza i caduti, tiene coloro che stanno per cadere, rafforza coloro che stanno eretti» (De oratione, c. 29). Teodoreto dice: «L’orazione, pur essendo una, può tutto»; e S. Bernardo: «L’orazione vince tutti i demoni»; e S. Bonaventura: «Con essa si ottiene di venir forniti di ogni bene, e di essere liberati da ogni male».

 


 




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