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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. La carità è la più eccellente di tutte le virtù.

       [293]  3. La carità è la più eccellente di tutte le virtù. «Dio è carità e chi rimane nella carità sta in Dio, e Dio dimora in lui» (1Gv 4,16). I farisei s’unirono insieme, «e uno di loro, dottore della legge, gli [a Gesù] domandò,



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per tentarlo: Maestro, qual è il maggior comandamento della legge? E Gesù gli rispose: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la tua mente. Questo è il massimo e primo comandamento» (Mt 22,35-38). La carità è perciò la virtù a tutti necessaria.

       La carità supera tutti i doni carismatici dello Spirito Santo. L’Apostolo, nella prima lettera ai Corinzi, esortando i fedeli ad aspirare ai carismi più elevati, soggiunge: «Ma io vi indicherò ancora una via sopra ogni altra sublime» (1Cr 12,31). E poi fa quel mirabile elogio della carità, nei capitoli decimoterzo e decimoquarto della stessa lettera, e dice: «Cercate di possedere la carità” (1Cr 14,1). Dunque tutta la nostra vita deve essere ordinata dal desiderio di possedere Dio. «L’amore infatti dipende di più dalle opere che dalle parole” (S. Ignazio). «Trovai l’amore dell’anima mia, l’ho abbracciato per non lasciarlo più» (Cn 3,4).

       Il Sacerdote è maestro di carità e dottore della carità. L’amore di Dio è il primo argomento di predicazione; lo zelo di Dio è la sostanza dell’ufficio sacerdotale; il dovere pastorale tende a questo e consiste in questo: far sì che le anime aderiscano a Dio con la carità.

 




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