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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
II. MEDITAZIONE
1. La carità verso il prossimo.
[294] 1. La carità verso il prossimo. – La carità verso Dio e la carità verso il prossimo non sono due ma una sola virtù. La prima tende direttamente a Dio, la seconda invece direttamente tende al prossimo, ed indirettamente a Dio. La prima ha origine dalla considerazione della bontà di Dio in sé, la seconda invece ha origine dalla bontà di Dio partecipata al prossimo. Chi ama maggiormente Dio ama anche con maggior carità il prossimo.
Dopo la promulgazione del precetto dell’amor di Dio, Gesù soggiunse: «Il secondo poi è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39). La carità verso il prossimo viene infusa nei nostri cuori dallo
Spirito Santo, come la carità verso Dio. L’Apostolo, nella prima lettera ai Corinzi, capitolo decimoterzo, dimostra che non può essere separata una carità dall’altra. Dopo aver parlato della necessità della carità verso Dio, dice dei suoi effetti: «La carità è paziente, è benigna; la carità non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non opera nulla di sconveniente, non ricerca il proprio interesse, non si muove ad ira, non tiene conto dei torti ricevuti, non gode dell’ingiustizia, ma si rallegra con la verità; tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1Cr 13,4-7).
[295] L’amore consiste nell’unione della volontà dell’amante con quella dell’amato; chi ama Dio deve anche amare quelle cose che Dio ama. Di qui quel detto: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola» (Gv 14,23). Il Maestro divino dice infatti: «Son disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma quella di colui che mi ha mandato” (Gv 6,38). Ma quale è questa volontà del Padre? «Or, la volontà di colui che mi ha mandato è questa: che io non perda niente di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno» (Gv 6,39). Per l’appunto, «Dio vuole che tutti si salvino e giungano alla conoscenza della verità» (1Tm 2,4). Parimenti: «Tu ami tutte le cose che esistono, e nulla odii di ciò che hai fatto» (Sp 11,25). Se uno dunque ama Dio, deve pure amare tutti gli uomini, ossia i fratelli, i cristiani, gli infedeli, gli estranei, ed anche i nemici.
L’uomo fu creato ad immagine di Dio. Disse infatti Dio: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a somiglianza nostra» (Gn 1,26). La stessa cosa è amare Dio o la sua immagine.