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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Metodo pratico
Essendo diversi i bisogni spirituali propri ad ognuna delle tre grandi categorie, diverso sarà pure il modo di presentare ad ognuna di esse ciò che costituisce l’oggetto di apostolato,
unico per tutti: la fede, la morale e il culto cattolico.
In pratica pare ottimo l’attenersi ad un metodo: quello «via, verità, e vita» in modo ciclico, che consiste nel dare ad ogni classe di persone un complesso proporzionato e completo di tutta la dottrina cristiana. Ogni classe e categoria dovrà dunque avere progressivamente le verità adatte alla sua capacità e preparazione, riguardanti sempre il dogma, la morale e il culto. L’insieme potrà paragonarsi alla figura di un cono rovesciato nel quale il vertice rappresenta le prime nozioni necessarie alla gran massa degli incipienti. La sezione media rappresenta istruzioni utili ai proficienti e la base quelle convenienti ai perfetti.
In questo senso il metodo «via, verità e vita» in modo ciclico può dirsi vitale e naturale. Vitale perché si propone di dare ad ogni classe, anzi ad ogni individuo, tutto quanto è necessario per vivere la religione: la fede, la morale e il culto. E ciò progressivamente. Inizia con nozioni generali circa il Credo, i Comandamenti e i mezzi di grazia. Prosegue a poco a poco, ampliando sempre i medesimi principi.
Metodo naturale, in quanto segue l’uomo nel suo sviluppo fisico, intellettuale e morale. Considera il bambino quale egli è realmente: un piccolo uomo già dotato d’intelletto, volontà e sentimento; lo segue tratto tratto nel suo sviluppo
guidandolo, nel campo nostro, a rendere in ogni tempo l’omaggio completo di se stesso a Dio.
È questo il metodo che si segue generalmente nell’insegnamento; quello che fu promosso costantemente nella Chiesa, sia nella teoria che nella pratica. Per la teoria appare principalmente in San Tommaso, il dottore del metodo, e per la pratica in molti santi Pastori tra i quali il Dottore della Pastorale, San Gregorio Magno, che nelle sue esposizioni procedeva dal facile al difficile, dal noto all’ignoto.
È infine il metodo che si presta maggiormente alla forma pastorale, quella da preferirsi a tutte le altre perché più efficace e più conforme alle esigenze comuni. I fanciulli, il popolo, le persone rette – anche se colte – non cercano generalmente lunghi e sottili ragionamenti, ma sono, al contrario, amanti della semplicità. È questo il riflesso nelle anime della bontà e semplicità divina e la testimonianza della coscienza umana, la quale è naturalmente cristiana: «testimonium animæ naturaliter christianæ».4