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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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III. MEDITAZIONE

 

1. Dice il Signore: «Siate prudenti…».

       [311]  1. Dice il Signore: «Siate adunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe» (Mt 10,16). La prudenza dipende molto dalle altre virtù; infatti le virtù, da un lato, moderano le passioni, affinché la ragione non venga turbata dai proprii interessi o dalla passione; d’altro lato, le virtù dispongono il cuore dell’uomo al bene, allo zelo, all’umiltà. Ciascuno giudica infatti gli altri secondo se stesso: «In quella guisa che la cosa ci è nel cuore, così per lo più ne giudichiamo» (Della Imitazione di Cristo, lib. 1, c. 14, 1).

       Possono avere perfetta prudenza soltanto gli uomini probi, che sono guida, in ogni cosa, ai loro sentimenti e alla loro volontà. Gli uomini viziosi non hanno alcuna prudenza, od hanno una prudenza molto imperfetta. La luce della verità sarà nascosta ad essi; possono giudicare di qualche bene particolare, ma non sono capaci ad ordinare tutta la loro vita al fine ultimo. Anche se in teoria vogliono salvare la loro anima, in pratica non sanno né eleggere né adoperare i mezzi efficaci a tale fine.

 




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