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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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1b. b) La magnificenza.

       [336]  b) La magnificenza è virtù che inclina ad opere grandi, e primieramente a ciò che riguarda il culto di Dio, anche da eseguirsi con grandi spese, secondo la guida della retta ragione. Differisce dalla magnanimità, perché la magnificenza riguarda, secondo S. Tommaso



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(Summa, 2.a 2.ae, q. 134, a. 2, ad 2.um), qualche cosa di fattibile. È in merito a questa virtù, che da tanti secoli ed anche al presente, si erigono nuovi templi, si moltiplicano le scuole, si sostentano i chiamati al sacerdozio, si istituiscono sindacati, missioni, patronati, congregazioni religiose ed università. Non si richiedono sempre le ricchezze, ma si richiede invece sempre quella carità paziente che spinge ed infiamma i cuori, come si può vedere nei santi Giuseppe Cottolengo e Giovanni Bosco. Un certo vescovo, dopo l’edificazione di un grande tempio a Cristo Re, fece porre questa iscrizione: «Questa chiesa venne costruita con il consiglio dei ricchi e con i soldi dei poveri».

 




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