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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3b. Lo zelo deve essere prudente.

       [406]  Lo zelo deve essere prudente. La prudenza è poi l’occhio dello zelo. Prima per te e poi per gli altri abbi cura del bene e della santità. Abbi cura di non apparire quasi nube senz’acqua, od occupatissimo a fare nulla.

       È prudenza proporsi il fine, ordinare a questo fine i mezzi adatti, considerare attentamente le difficoltà, le circostanze di tempo, di luogo, e lo spirito dei fedeli. Dice il Signore: «Chiama tua amica la prudenza» (Pv 7,4 Vg). Il pastore buono procede con fedeltà e mansuetudine (cf El 45,4), perché «il servo del Signore... deve essere benigno con tutti,... paziente, mansueto nel riprendere” (2Tm 2,24 s.). La divina onnipotenza massimamente si palesa nel perdonare e nel condonare. La vera virtù e la giustizia di Cristo sta nell’«usare giusta indulgenza verso gli ignoranti e gli erranti» (Eb 5,2). Gesù era spesso tra i peccatori e tra gli ammalati bisognosi del medico; la falsa giustizia dei farisei invece e lo zelo smodato dei discepoli che invocavano il fuoco dal cielo sopra Samaria, furono da Cristo ripresi.

       Agisce sempre con prudenza quel Sacerdote che si cura prima dei bambini, dei malati e dei poveri; che in



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ogni cosa imita l’esempio di Cristo, il quale è «dolce ed umile di cuore» (Mt 11,29).

 




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