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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. Esame di coscienza.
[440] 3. Esame di coscienza. – Il lavoro deve essere ordinato. È necessario farci un programma generale di lavoro, negli esercizi spirituali di ogni anno; ed un programma particolare quotidiano, al mattino, nell’esame preventivo; prevedendo e notando quello che ogni giorno dobbiamo fare. Si tenga conto, in questo ordinamento, delle azioni principali, dei doveri di ufficio, delle azioni libere. Un uomo che operi disordinatamente non concluderà mai alcunché di buono e di serio; chi è ordinato fa molto lavoro e riporta ottimo risultato.
Il lavoro deve essere proporzionato alle forze. Vi sono quelli che hanno salute perfetta, altri invece hanno una salute mediocre ed altri sono ammalati. Alcuni hanno maggiore capacità, altri hanno capacità minore. Ciascuno veda, col suo direttore spirituale, quale è il lavoro che può sopportare, e quali sono le cose che non può fare.
Il lavoro sia fatto con rettitudine di intenzione. Il nostro lavoro non sia fatto per il tempo, ma per l’eternità; sia fatto in unione alle intenzioni divine che aveva Gesù quando lavorava: la gloria di Dio e la pace degli uomini. Il lavoro sia fatto con diligenza ed umiltà. Applichiamo le nostre energie come se tutto il risultato dipendesse da queste, e poi attendiamo il successo solo da Dio. Il lavoro sia fatto con costanza, fino alla fine della vita. La costanza è la condizione che talora manca nel lavoro dei pastori di anime e dei Sacerdoti, e ciò per diverse cause. Lavoriamo; in Paradiso avremo il riposo ed il premio.
O Gesù maestro, via, verità e vita, abbiate pietà di me!