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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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36.

 USO DEI SACRAMENTI

 

(PB 3, 1939, 439-445)

 

 

 

 

 

I. MEDITAZIONE

 

1. La prima via della grazia è costituita dai sette sacramenti.

       [480]  1. La prima via della grazia è costituita dai sette sacramenti. Dicesi sacramento quel segno sensibile permanentemente istituito da Dio per significare la grazia e per produrre nella nostra anima la santità. I1 Sacerdote è primieramente considerato come il ministro dei sacramenti: dispensatore dei misteri di Dio (cf 1Cr 4,1).

       Il ministro deve amministrare i sacramenti. Questo obbligo proviene dalla dottrina della Chiesa, dato che il Concilio di Trento esplicitamente stabilisce: «Per precetto divino è fatto obbligo a tutti quelli ai quali è affidata la cura delle anime, di pascere il loro gregge... con l’amministrazione dei sacramenti». I1 parroco e tutti i Sacerdoti aventi cura di anime sono tenuti, sotto pena di peccato grave, e per giustizia, ad amministrare i sacramenti, quando si tratta di sacramenti necessari alla salvezza. In caso di estrema necessità o in necessità quasi estrema, sono obbligati ad amministrarli anche con pericolo della vita.

 

       [481]  L’amministrazione dei sacramenti è parte essenziale della cura d’anime. Cristo mandò gli apostoli a predicare ed a governare il popolo, ma anche a santificarlo:

 



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«Andate dunque ad ammaestrare tutte le genti, battezzandole...” (Mt 28,19); «Il buon pastore dà la propria vita per le sue pecore» (Gv 10,11), e perciò i vescovi, i parroci, i loro vicari, i superiori dei religiosi e tutti i vicari parrocchiali devono procurare alle anime i mezzi necessari alla salvezza, anche con pericolo della loro vita. Nell’anno 1577, la sacra Congregazione del Concilio ha dichiarato che in tempo di peste non è lecito al pastore abbandonare il suo gregge, anche se un altro Sacerdote idoneo lo potesse sostituire. Perciò il pastore pecca gravemente se non provvede al suo gregge, quando si tratta di sacramenti necessari alla salvezza, come sono il battesimo e la penitenza, ed in alcuni casi anche l’estrema unzione, e quando il fedele è nell’estrema o quasi estrema necessità, e vi è speranza di poterlo aiutare a ben morire.

       Il Sacerdote che non ha cura di anime, è pure tenuto ad amministrare i sacramenti a titolo di carità. In caso di estrema necessità è tenuto ad amministrarli anche con pericolo della vita, se vi manca l’altro ministro al quale spetterebbe per dovere di giustizia.

 




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