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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
III. MEDITAZIONE
1. La cultura dei sacramenti.
[490] 1. La cultura dei sacramenti. – Nella suscezione dei sacramenti, alcune cose sono richieste per la loro validità, altre per la loro liceità, ed altre perché con maggior frutto essi siano ricevuti; perché l’uomo ad essi si prepari e perché, dopo averli ricevuti, ringrazi. È necessario perciò una diligente educazione sacramentaria. L’opera e l’industria dei fedeli per ricavare dai sacramenti più abbondanti frutti, costituiscono la così detta «cultura» dei sacramenti. Tutti sono tenuti a questa cultura: «Prese dunque il Signore Iddio l’uomo e lo pose nel giardino di Eden per coltivarlo e custodirlo» (Gn 2,15); dopo il peccato, la necessità del lavoro è severamente inculcata: «Con sudore del tuo volto mangerai il pane” (Gn 3,19). Affinché il campo possa produrre è richiesta l’agricoltura, ossia l’aiuto prestato alla terra dall’umana attività ed industria, affinché possa portare frutto. Analogamente avviene per i sacramenti, i quali, ancorché siano stati da Cristo istituiti, tuttavia per portare frutti più abbondanti richiedono l’opera degli uomini. Questo lavoro dell’uomo può riguardare la suscezione medesima dei sacramenti; sappiamo infatti quante difficoltà qualche volta impediscono la frequenza dei sacramenti della penitenza e dell’eucaristia; allora appunto è necessario il lavoro, l’industria ed il sacrificio dell’uomo. Inoltre ci vuole molto lavoro sia per la preparazione prossima come per la preparazione remota al sacramento, sia prima e sia specialmente dopo averlo ricevuto. Questo lavoro è più necessario quando si tratta del battesimo, della confermazione e dell’Ordine.