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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
2. Chi ama poco, poco zela.
[514] 2. Chi ama poco, poco zela e, se viene il lupo, fugge, perché a lui non importa nulla del gregge; chi ama poco, cerca se stesso non ciò che è di Gesù Cristo, ed in ogni difficoltà trova sempre una facile scusa. I santi Sacerdoti e pastori invece imitano Gesù Cristo fino alla morte. Chiederò perciò i doni dello Spirito Santo.
Il dono della sapienza. Questo dono preserva l’uomo dalla indifferenza nell’affare della salvezza eterna. È proprio del sapiente eleggere il fine, mirare ad esso, e stimare solo per quello che valgono tutti i beni del mondo, e la stessa vita naturale. Gli apostoli che prima cercavano di accaparrarsi i primi posti nel regno di Cristo, dopo la discesa dello Spirito Santo scelsero invece con umiltà l’ultimo posto, e cercarono di lavarsi i piedi l’uno con l’altro. Confratello Sacerdote, che giova guadagnare tutto il mondo, se poi rechi detrimento all’anima tua?
Il dono dell’intelletto. Per questo l’uomo scopre le cose celesti, e progredisce nelle cognizioni spirituali, e desidera avere la sapienza dei santi. Gli apostoli prima di ricevere lo Spirito meritarono il rimprovero di Cristo: «Anche voi siete ancora senza intelletto» (Mt 15,16). Cerca dunque, o confratello Sacerdote, quello che riguarda la tua salvezza, ossia la scienza delle cose divine, specialmente quella che ti è necessaria per illuminare gli altri.
Il dono del consiglio. Per questo l’uomo elegge le cose migliori, né si lascia ingannare dalle insidie del demonio o dalle contingenze della vita. Lo Spirito Santo rese gli apostoli prudenti come i serpenti. L’uomo prudente rettamente si consiglia, elegge bene, e con fermezza opera.