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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
II. MEDITAZIONE
1. O sacro banchetto, nel quale si sume Cristo.
[520] 1. «O sacro banchetto, nel quale si sume Cristo...” (Rituale Romano, tit. 4, cap. 2, n. 6). La divina eucaristia è per dare nutrimento soprannaturale alla vita. «Con il battesimo rinasciamo spiritualmente; con la confermazione aumentiamo in grazia, e ci rafforziamo nella fede; dopo che siamo rinati e ci siamo rafforzati ci nutriamo con il divino cibo dell’eucaristia» (Decretum pro Armenis. - Denzinger n. 695).
Degne di essere qui ricordate sono le parole di Cristo: «Io sono il pane della vita. I padri vostri mangiarono nel deserto la manna e morirono. Questo è il pane disceso dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Sono io il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne sacrificata per la vita del mondo... Perché la mia carne è veramente cibo, e il mio sangue è veramente bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me ed io in lui... Chi mangia me, vivrà anch’egli per me» (Gv 6,48-51.55-57). Per questo il Concilio di Firenze, nel Decreto per gli Armeni, dice: «Il medesimo effetto prodotto per la vita corporale dal cibo e dalla bevanda materiale, ossia il sostenere, il crescere, il riparare e il dilettare, è pure prodotto da questo sacramento riguardo alla vita spirituale. In esso, come dice Papa Urbano [IV], ravviviamo la grata memoria del nostro Salvatore, veniamo preservati dal male, rafforzati nel bene, e cresciamo nelle virtù e nella
grazia» (Denzinger n. 698). L’eucaristia sostenta infatti conferendo la grazia abituale ed attuale; accresce unendo di più a Dio; ripara liberandoci dalle colpe veniali e dalla pena dovuta per il peccato, diletta anche, in quanto apporta all’anima una certa soavità e dolcezza.