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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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2. Ricordiamo le parole dell’istituzione dell’eucaristia.

       [521]  2. Ricordiamo le parole dell’istituzione dell’eucaristia: «Or, mentre mangiavano, Gesù prese del pane, lo benedì, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: Prendete e mangiate; questo è il mio corpo. Poi, preso il calice, rese le grazie e lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti» (Mt 26,26 s.). E S. Paolo ai Corinzi scrive: «Il Signore Gesù... prese del pane,... e disse: Questo è il mio corpo dato per voi» (1Cr 11,23 s.). Appare dunque che il carattere di questo sacramento è di essere cibo spirituale. Si dice perciò: «La carne (nostra) si ciba del sangue e del corpo di Cristo, affinché l’anima sia nutrita di Dio» (Tertulliano, De carnis resurrectione, 8).

 

       [522]  Altri effetti riguardanti l’anima: L’eucaristia può indirettamente rimettere anche i peccati mortali e conferire la prima grazia santificante. Riguardo ai peccati veniali, abbiamo la dichiarazione del Concilio di Trento che ci assicura essere l’eucaristia «l’antidoto che ci libera dalle colpe quotidiane» (Sess. 13, cap. 2. - Denzinger n. 875). I peccati veniali si oppongono alla carità, ma per l’aumento della carità prodotto dalla sunzione dell’eucaristia, essi vengono bruciati come paglia secca dal fuoco. Anche le pene temporali possono venire rimesse dalla comunione ex opere operantis. Però il più importante effetto dell’eucaristia è l’aumento della grazia santificante, che viene manifestato dalle grazie attuali che preservano l’anima dal peccato mortale e l’aiutano ad acquistare tutte le virtù cristiane. S. Giovanni Crisostomo dice: «Ci dipartiamo da quella mensa come leoni, spiranti fiamme, e divenuti terribili al demonio». La Chiesa canta: «O Ostia di salvezza, che spalanchi le porte dei cieli; battaglie ostili si addensano: da’ forza; porta aiuto!” (O salutaris Hostia, str. 1).

 


 




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