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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. Ripensa alle seguenti parole del Rituale Romano.

       [528]  3. Ripensa alle seguenti parole del Rituale Romano: a) «La Chiesa di Dio non ha nulla di più degno, nulla di più santo, nulla di più ammirabile» del santissimo sacramento dell’eucaristia (cf Tit. 4, cap. 1, n. 1); b) Il parroco perciò ponga somma diligenza per trattare, custodire e amministrare questo venerabile sacramento con quella riverenza e debito culto richiesto. Anche il popolo a lui affidato religiosamente adori, santamente e frequentemente riceva questo sacramento, specialmente nelle feste maggiori dell’anno (ib. n. 2); c) Si ammonisca spesso il popolo con quale preparazione e con quanta religione dell’animo e purità di coscienza si deve accostare al divin sacramento; e con quanta devozione si deve fare il ringraziamento dopo la comunione; d) Il pastore di anime abbia cura che si conservino sempre delle particole consacrate per gli infermi, secondo le regole date dalla Santa Sede; e tali particole vengano spesso rinnovate; e) Ammetta alla comunione tutti i fedeli, e secondo la dottrina della Chiesa e gli autori approvati, promuova la comunione frequente» (cf ibid., nn. 3-8).

       Il Sacerdote che celebra ogni giorno la Messa secondo il rito, che bene si comunica e che fa ogni giorno la



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visita all’eucaristia, avrà somma consolazione e devozione, quando, sul letto di morte, riceverà il Viatico. Bisogna insomma concludere con le parole del libro Della Imitazione di Cristo: «Signore Iddio mio, mio creatore e mio redentore, io bramo di ricevervi oggi con tale affetto, riverenza, lode ed onore, con tale fede speranza e purità, come vi ricevette e desiderò la gloriosa Vergine Maria, vostra santissima Madre, quando all’angelo, che le annunziò il mistero dell’incarnazione, rispose con umiltà e devotamente: Ecco l’ancella del Signore: si faccia in me secondo la tua parola» (lib. 4, cap. 17, n. 2).

 

       [529]  La fedeltà alla visita al SS. Sacramento è un segno di predestinazione: chi cercò sempre Gesù non verrà da lui rigettato; chi l’adorò assiduamente velato nel tabernacolo merita di adorarlo in eterno svelato in paradiso 1.


 




1 Il brano contenuto sotto questo numero fu aggiunto, manoscritto, dal Sac. G. Alberione, nella correzione da lui fatta sulla prima edizione del presente libro.




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