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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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II. MEDITAZIONE

 

1. La Messa viene definita.

       [534]  1. La Messa viene definita: il sacrifizio della nuova Legge, nel quale Cristo viene offerto ed incruentemente immolato, sotto le specie del pane e del vino, per ministero degli uomini, a favore della Chiesa, per riconoscere il dominio supremo di Dio, e per applicare a noi le soddisfazioni ed i meriti della stessa passione di Cristo. Il valore della Messa consiste nella potenza a produrre gli effetti del sacrifizio; i frutti invece sono l’applicazione di questo valore ad un particolare oggetto. Il valore della Messa è infinito, i frutti invece sono finiti rispetto agli uomini.

       Il primo effetto della Messa è latreutico, e consiste nell’efficacia che ha il sacrifizio della Messa a tributare alla divina Maestà il dovuto ossequio. Ogni atto infatti di Cristo in ossequio del Padre ha un valore infinito, ciò che maggiormente è evidente nel suo sacrifizio della vita, che è la più alta delle dimostrazioni di amore. Inoltre la Messa ha un effetto detto eucaristico, perché rende a Dio i dovuti ringraziamenti: quale maggior dono infatti si può offrire a Dio che superi il dono fatto dallo stesso Figlio unigenito a Dio Padre? Perciò Davide dice: «Che renderò al Signore per tutti i benefici da lui ricevuti? Prenderò il calice di salute invocando il nome del Signore» (Sl 115, 3 s.).

       Altro effetto è quello soddisfattorio: «Questo è il mio sangue, versato per voi, in remissione dei peccati». Il



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sacrifizio di Cristo, essendo di valore infinito basta per salvare tutto il genere umano. Dice infatti Giovanni: «Ed egli stesso è vittima di propiziazione pei nostri peccati; e non soltanto pei nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo» (1Gv 2,2).

       Il quarto effetto è l’impetrazione. Dice l’Apostolo: «Lui (Iddio) che nemmeno risparmiò il suo Figliuolo, ma lo diede a morte per tutti noi, come non ci accorderà anche ogni altra cosa insieme con lui?» (Rm 8,32). I sacrifizi dell’antica Legge erano poveri elementi; ma Malachia dice: «Non mi piacete più, dice il Signore degli eserciti, non accetterò più doni dalla vostra mano; perché da levante a ponente il mio nome è grande fra le nazioni, e in ogni luogo si sacrifica e si offre al mio nome un’ostia pura, perché grande è il mio nome tra le nazioni, dice il Signore degli eserciti» (Ml 1,10 s.).

 




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