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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. Gli effetti di questo sacramento sono i seguenti.

       [544]  3. Gli effetti di questo sacramento sono i seguenti: a) rimette i peccati quanto alla colpa ed alla pena eterna, e così perfettamente che non riviviscono più per un successivo peccato, e ciò in seguito all’infusione della grazia santificante; b) rimette la pena temporale sia per ragione dell’assoluzione, e sia per ragione della soddisfazione imposta dal confessore: e ciò in grado maggiore o minore secondo le disposizioni del penitente. Non mai però, secondo il Concilio di Trento, la pena è rimessa totalmente, senza grande nostro pianto e fatica, esigendo così la giustizia divina; c) fa rivivere le opere buone fatte prima in stato di grazia e poi mortificate dai peccati; d) conferisce la grazia sacramentale, per la quale concepiamo sempre maggiore odio al peccato, e da esso più efficacemente veniamo preservati.

       Molto si deve stimare questo sacramento da quelli che hanno la coscienza agitata dalle colpe; essi espongano le malattie e le ferite dell’anima loro al Sacerdote confessore, il quale come ministro di Cristo, è tenuto da un perpetuo e rigorosissimo silenzio, vincolato da leggi molto severe. Né si deve sottovalutare l’utilità che ha la confessione in relazione alla vita ed all’unione sociale (cf Catechismus Romanus, p. 2, c. 5, n. 37). Perciò: «Mostratevi ai sacerdoti» (Lc 17,14).


 




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