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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. L’ufficio di confessore è esercizio di pazienza e di bontà.
[554] 3. L’ufficio di confessore è esercizio di pazienza e di bontà. La confessione richiede la fiducia del penitente; questa fiducia viene efficacemente provocata dalla bontà del confessore. La pazienza del confessore sia perciò speciale e paterna: non escluda nessuno, sia costante col
passare degli anni, sia soprannaturale, e non venga smossa da alcun pericolo, fatica o ingiuria. S. Alfonso ammonisce: «Il confessore dimostri grande carità e zelo nell’accogliere tutti indistintamente con bontà; presso Dio non vi è infatti alcuna accezione di persona;... anzi riceva più benignamente i peccatori macchiati da più gravi colpe. Non spaventi nessuno, affinché i penitenti non tacciano qualche peccato grave; disponga tutti con bontà e fortezza all’assoluzione; istruisca gli ignoranti; se i penitenti sono poi incapaci di assoluzione, abbondi ugualmente con essi di parole dolci, di speranza e di carità, per aprire loro la via al Cuore sacratissimo di Gesù ed al cielo».