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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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44.

 L’ORDINE

 

(PB 4, 1940, 377-381)

 

 

 

I. MEDITAZIONE

 

1. Gesù Cristo è Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec.

       [572]  1. Gesù Cristo è Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. Nei giorni della sua vita si offrì a Dio Padre, essendo assieme Sacerdote ed ostia ed altare. Il suo sacerdozio è eterno, ma, dovendo salire al Padre, lasciò altri Sacerdoti, i quali assunti di tra gli uomini, sono costituiti a bene degli uomini per quelle cose che riguardano Dio, affinché offrano doni e sacrifizi per i peccati (cf Eb 5,1). L’ordine è un sacramento istituito a beneficio della società religiosa; da esso dipendono gli altri sacramenti, in modo che «senza di esso, alcuni non si possono né avere né amministrare in alcun modo, e gli altri non potrebbero essere circondati da solenni cerimonie e da rito religioso» (Catechismus Romanus, p. 2, c. 7, n. 1).

 

       [573]  L’Ordine è un sacramento della nuova Legge, col quale viene trasmessa la potestà di consacrare, di offrire e di amministrare il Corpo e il Sangue di Cristo, e di rimettere o di ritenere i peccati (Concilio Tridentino, cf sess. 23, c. 1. - Denzinger n. 957). Nella Chiesa vi sono sette ordini, ossia quattro minori: ostiariato, lettorato, esorcistato ed accolitato; tre



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maggiori o sacri: sottodiaconato, diaconato e sacerdozio. Il Sacerdote è costituito per il sacrifizio; perciò la distinzione dei vari ordini, secondo S. Tommaso, è fatta in base alla loro relazione con l’eucaristia, in quanto viene consacrata, distribuita e ricevuta. Infatti: o si tratta di consacrare l’eucaristia, e per questo vi è il sacerdozio; o si tratta di distribuire l’eucaristia, ed in ciò il Sacerdote è aiutato dal diacono; o si tratta di preparare i vasi sacri, affinché possano ricevere la materia del sacramento, e ciò è compito del sottodiacono; o si tratta di presentare la stessa materia, e ciò appartiene all’accolito. Ciò che poi riguarda coloro che devono ricevere l’eucaristia, questi devono essere mondi; gli immondi devono essere allontanati: gli indegni e gli immondi sono gli infedeli, i catecumeni, gli energumeni, ecc.; riguardo a costoro vi sono gli uffici degli ostiari, dei lettori e degli esorcisti.

 




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