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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
45.
I SACRAMENTALI
(PB 5, 1941, 315-320)
I. MEDITAZIONE
1. I sacramentali sono così chiamati.
[587] 1. I sacramentali sono così chiamati, perché hanno una analogia con i sacramenti, quasi si dicessero «sacramenti secondari», o di ordine inferiore. Ugo di S. Vittore li chiama sacramenti minori, perché, ancorché in essi non risieda principalmente la salvezza, tuttavia da essi la salvezza viene accresciuta, in quanto la devozione ne resta ravvivata.
I sacramentali sono cose o azioni, delle quali la Chiesa, con una certa imitazione dei sacramenti, suole servirsi per ottenere, con la sua impetrazione, degli effetti specialmente spirituali. I sacramentali comprendono molte cose, ed il Sacerdote li incontra nella sacra liturgia. Alcuni sacramentali sono detti cerimonie, ed integrano i sacramenti; sono tali, per esempio nel battesimo, tutte le azioni e parole (eccettuate le parole della cosiddetta forma, e l’applicazione della materia): esse occupano molto posto, e sono tutte sacramentali. Altri sacramentali sono più particolarmente delle azioni come, ad esempio, l’elemosina prescritta dalla Chiesa, la predicazione della parola di Dio, il battersi il petto, ecc. Altri sono cose sacre, alle quali, per istituzione divina (come il SS. Nome di Gesù ed il segno di croce), o per benedizione della Chiesa (come l’acqua lustrale), è annessa una certa forza salutifera.