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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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2. Vi sono le processioni latreutiche.

       [626]  2. Vi sono le processioni latreutiche, che si fanno per adorare Dio; sono tali le processioni eucaristiche, delle quali il Rituale Romano dice: «Decentemente si ornino, con tappeti e drappi, ed immagini sacre, le chiese e le case a lato delle vie per le quali si deve transitare...” (Tit. 9, cap. 5, n. 1). In queste processioni tutto si deve svolgere con la massima devozione e solennità; mentre esse si svolgono, si cantano gli inni: Pange lingua, Sacris solemniis, Verbum supernum, Salutis humanae Sator, Aeterne Rex altissime. È pure ritenuta latreutica la processione delle palme, che ricorda il trionfale ingresso di Gesù in Gerusalemme: «Sia benedetto Colui che viene nel nome del Signore!» (Mc 11,9).

       Altre processioni si fanno in onore della beata Maria Vergine o dei Santi che sono venerati in una nazione (per esempio S. Francesco di Assisi e santa Caterina da Siena, per l’Italia), in una regione, in una diocesi, in una parrocchia.

 

       [627]  Alcune processioni sono di ringraziamento, e si fanno per rendere grazie a Dio dei benefici ricevuti. Il Rituale Romano stabilisce che in queste processioni si canti il Te Deum, i salmi Jubilate Deo, Exsultate Deo, Cantate Domino, Jubilate Deo omnis terra, Benedic anima mea Domino, Laudate Dominum, Laudate Dominum de caelis, ecc.; che si concludano con la preghiera: «O Dio, la cui misericordia non ha limiti...» (cf Rituale Romano, tit. 9, cap. 13).

       Vi sono delle processioni propiziatorie, che riguardano la penitenza pubblica, e che un tempo si facevano frequentemente a piedi scalzi, ed anche in cenere e cilizio, per placare Dio irritato a causa dei peccati. Nel Rituale Romano si ricordano le processioni da farsi: in tempo di carestia e di fame, in tempo di mortalità e di epidemia, in tempo di guerra, per qualsiasi sciagura



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(cf tit. 9, cc. 9-12): hanno sempre il carattere di penitenza e di dolore.

       Infine vi sono le processioni impetratorie, che furono istituite per ottenere qualche grazia; per esempio: la processione nelle Litanie maggiori nella festa di S. Marco evangelista, e nelle Litanie minori nel triduo delle Rogazioni, avanti l’ascensione del Signore nostro Gesù Cristo; così la processione che si fa per impetrare la pioggia, o per essere preservati dalla tempesta, ecc.

 




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