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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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III. MEDITAZIONE

 

1. Esequie.

       [635]  1. Esequie. – L’ufficio del pastore riguarda anche quelli che hanno lasciato questa vita, affinché le anime loro siano sollevate, ed i cadaveri siano conservati per il giorno della resurrezione. Il Rituale Romano dice: «Il parroco con grandissima cura deve osservare e tenere in uso le cerimonie sacre ed i riti, che, per antichissima tradizione ed istituzione dei Sommi Pontefici, la santa madre Chiesa cattolica suole usare nelle esequie dei figli suoi, come veri misteri della religione e segni della pietà cristiana, e saluberrimi suffragi dei fedeli defunti. Nell’eseguire tali riti, si dovrà usare, come essi lo richiedono, modestia e devozione, affinché appaiano essere stati istituiti veramente a sollievo dei defunti ed insieme a pietà dei vivi, come lo sono veramente, e non a lucro... Se non lo impedisce una grave causa, i cadaveri dei fedeli, prima di venir seppelliti, devono venire trasferiti dal luogo dove si trovano alla chiesa, ove si svolge il funerale, ossia tutto l’ordine delle esequie come è descritto nei libri liturgici approvati... Si ritenga, per quanto è possibile, l’uso antichissimo di celebrare la Messa alla presenza del cadavere del defunto a suo suffragio, prima che venga portato alla sepoltura» (tit. 6, cap. 1, nn. 1. 2. 4. 7).

 




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